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Binari a rischio frane, Ferrovie apre 236 cantieri anti dissesto

Genova – Sono 236 gli interventi urgenti programmati da Rfi, società delle infrastrutture delle Fs, per mettere in sicurezza la linea ferroviaria ligure considerata la più esposta d’Italia. Per le caratteristiche del territorio su cui si snoda il tracciato – 500 chilometri tra linee di valico e costiere – e a causa di fenomeni quali frane, alluvioni, e, in parte minore, dell’erosione provocata dal mare. Un’offensiva della natura che Rfi sta affrontando strutturalmente e conta di disinnescare entro fine 2016 grazie a un investimento che sfiora i 70 milioni. E che, entro la fine di quest’anno, consentirà di guardare con serenità a un primo pacchetto di 121 “punti” a maggior rischio dissesto. Tratti di ferrovia che saranno protetti con dispositivi quali barriere e reti d’acciaio e sistemi di canalizzazione per placare le piogge.

Episodi storici, sopralluoghi, rilievi e un’analisi di rischio per inquadrare le priorità. Così Rfi ha preparato e affinato un archivio dettagliato di situazioni: facendole oggetto di monitoraggi, rafforzati nel caso di allerta meteo; prevedendo interventi-tampone, per evitare guai immediati; inserendole in lista per i ripristini definitivi in rapporto alla disponibilità di finanziamenti. Quattro le categorie presenti nella banca dati: le frane e le cadute di massi – le più frequenti – i punti di tracciato minacciati da esondazioni, quelli soggetti a erosione marina e le piattaforme malandate o a rischio cedimento.

Rfi ha già portato a termine un buon numero di interventi tra quelli in calendario: dei 236 del triennio 2014-16, 121 saranno pronti entro fine anno, gli altri seguiranno entro fine 2016. Cancellando così le minacce più concrete, su una linea che, per ben 2.111 volte (è il dato più alto tra tutte le regioni italiane, sebbene molti tratti siano in galleria), incrocia aree “rosse” per frane o alluvioni.