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Un appalto importante per l’aggiudicazione sulla Torino-Lione del tunnel di base del Moncenisio

I lavori al raggruppamento Itinera-Ghella-Spie Batignolles. Erano gli ultimi da assegnare per i 57,5 chilometri di tunnel ferroviario sotto le Alpi

Telt ha presentato le aziende vincitrici della maxi gara internazionale per i lavori di scavo e costruzione del tunnel di base della Torino-Lione sul versante italiano.

Il bando è stato aggiudicato al raggruppamento composto dalle italiane Itinera e Ghella e dalla francese Spie Batignolles. Sono completati perciò di tutti i lavori per lo scavo dei 57,5 chilometri del tunnel ferroviario sotto le Alpi. Il lavoro avrà una durata di circa 7 anni, per un totale di 28,5 chilometri di scavi e 700 lavoratori.

«Oggi raggiungiamo un traguardo storico per gli attraversamenti alpini — hanno affermato durante la conferenza stampa Daniel Bursaux e Maurizio Bufalini, rispettivamente presidente e direttore generale di Telt — con questo appalto avviamo anche in Italia i lavori di scavo del tunnel di base del Moncenisio. Un risultato che non era scontato fino a qualche anno fa, che è stato raggiunto grazie all’impegno dei tecnici, al sostegno delle istituzioni italiane e francesi e al grande supporto dell’Europa. Come per i cantieri in Francia — ha aggiunto — questo affidamento si tradurrà rapidamente in lavoro, generando già durante la fase di costruzione importanti opportunità per il territorio».

L’opera costerà un miliardo e 100 milioni di euro, ed è composta da un tunnel da 10 chilometri a doppia canna, con due gallerie, una per ogni senso di marcia. Una volta completata, la galleria costituirà il 20% del totale dell’infrastruttura subalpina della Tav, mentre il resto sarà realizzato in Francia. Il totale degli scavi è di circa 28,5 chilometri, con due frese al lavoro, una montata esternamente per la prima fase dei lavori e una seconda montana direttamente all’interno della galleria a circa metà dell’opera. L’obiettivo è quello di aprire il tunnel al traffico ferroviario a partire dal 2033.

L’opera è particolarmente complessa: si dovranno attraversare 6 diverse formazioni geologiche, e una parte del traforo dovrà attraversare una zona che potrebbe contenere amianto nella zona di Susa. Telt ha assicurato che non porterà all’esterno le rocce contenenti l’amianto.