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Ponte di Messina, si riprenderà dall’appalto assegnato nel 2011 a Eurolink

Il decreto legge posto all’esame del Consiglio dei ministri approvato «salvo intese».

Scatta il cronoprogramma per la riattivazione della Società dello Stretto. In sette articoli la bozza di decreto riparte dal lavoro cancellato nel 2012 quando l’appalto del Ponte di Messina, già assegnato al consorzio Eurolink guidato da Impregilo (oggi Webuild) in qualità di general contracor e a Parsons Transportation («project management consultant»), veniva azzerato.

La società Stretto di Messina, allora posta in liquidazione, ora viene riavviata in qualità di concessionaria in qualità di società in house controllata dal ministero dell’Economia.

La Società Stretto di Messina Spa avrà un Cda formato da cinque membri, di cui due designati dal Mef d’intesa con il Mit destinati a ricoprire la carica di presidente e amministratore delegato. Gli altri tre componenti saranno designati dalla regione Calabria, dalla Regione Sicilia e da Anas con Rfi.

Diversi i punti fermi indicati nel decreto per far ripartire il progetto del Ponte, c’è già l’approvazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio del 2024. Per arrivarci si ripartirà dal progetto definitivo approvato il 29 luglio del 2011 da Eurolink, escludendo l’ipotesi di altre soluzioni alternative.

Non ci saranno nuovi appalti rispetto ai contratti già siglati nel 2006 a seguito delle gare del 2004. La bozza di decreto punta sul ripristino dei contratti cancellati con il consorzio Eurolink e con Parsons in qualità di project manager dell’opera a partire dalla data di approvazione del progetto definitivo. Unica eccezione riguarderà l’attività di monitoraggio ambientale in corso d’opera, per la quale il decreto chiama in campo Sogesid, società in house del ministero dell’Ambiente e del Mit.

Rimane il progetto a campata unica, con una relazione da parte del progettista attestante la sua rispondenza al progetto preliminare. La relazione dovrà inoltre indicare tutta una serie di misure per adeguare e aggiornare l’opera in termini di sicurezza, norme tecniche e evoluzione tecnologica. Il decreto prevede anche un meccanismo di aggiornamento dei prezzi, rispetto al costo di 8,5 miliardi previsto dal progetto del 2011. Un impegno destinato ad aumentare.

Nel decreto è prevista una corsia preferenziale per le approvazioni, con procedure speciali per la conferenza di servizi e la valutazione di impatto ambientale limitata agli aspetti giudicati negativamente nelle procedure del progetto definitivo. Il progetto definitivo sarà aggiornato e deciso dal Cipess, a maggioranza e l’approvazione sostituirà ogni altra autorizzazione, approvazione o parere.

Il progetto esecutivo sarà invece approvato dal Cda della Società dello Stretto. Per sbloccare eventuali intoppi ci sarà eventualmente la possibilità attraverso il Mit di nominare un commissario straordinario.