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E’ pronta la circolare necessaria per sbrogliare norme e appalti Pnrr tra il vecchio e nuovo codice

Per sbrogliare l’intrico di norme che regolano gli appalti finanziati dal Pnrr sta per arrivare la circolare necessaria, tra decreti legge (in particolare i Dl 77/2021 e il Dl 13/2023) e riferimenti operativi al vecchio codice appalti, appena mandato in pensione dal Dlgs 36/2023.

Le stazioni appalti e imprese si muovono con difficoltà rischiando di rallentare la tabella di marcia degli investimenti finanziati con i fondi europei, per evitare ritardi anche sulla quarta rata da 16 miliardi relativa agli obiettivi raggiunti entro il 30 giugno.

Matteo Salvini: «La circolare Pnrr è in dirittura d’arrivo», ha detto il ministro nel corso dell’intervento tenuto nel corso l’assemblea nazionale dell’Oice ieri a Roma. Anche per il Governo e non solo per le amministrazioni impegnate nelle gare si tratta di una questione di importanza prioritaria.

Salvini ha a sottolineato che tra norme dedicate al Pnrr e nuovo Codice appalti non ci sono punti di contatto. «Gli investimenti del Pnrr viaggiano su un binario tutto loro e il nuovo codice appalti non li tocca». Dal punto di vista operativo però i punti da chiarire non mancano, perlomeno in relazione agli istituti del vecchio codice che evidentemente devono ancora essere tenuti in considerazione per gli appalti Pnrr. Altrimenti non si spiegherebbe la necessità della circolare richiesta dagli operatori e confermata ora da Porta Pia.

«Con il nuovo codice degli appalti non ci sono ritardi, c’è assoluta continuità nell’assegnazione dei lavori», ha precisato il ministro sollecitato in merito ai bassi numeri raggiunti sul terreno della qualificazione delle stazioni appaltanti. «Le stazioni appaltanti qualificate sono ora arrivate a quota tremila: partivamo da 30.000, bisognava mettere ordine in questa giungla». Secondo il ministro l’entrata in vigore del codice non avrebbe neppure causato un impatto negativo sulla pubblicazione delle gare, nonostante l’effetto dimagrimento risulti evidentemente per chi spulcia le gazzette ufficiali italiane ed europee a caccia di opportunità di partecipazione. «Ho chiesto se dal primo luglio ci sia stato un rallentamento delle gare: no – ha sottolineato il ministro -. Sia per i piccoli, che per i medi che per i grandi importi c’è assoluta continuità nell’assegnazione di lavori». Per cui «non c’è stato un down come qualcuno ipotizzava nei primi giorni di applicazione».