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Pnrr le sfide del piano per il 2022, con la spesa a 42 miliardi e 100 target da raggiungere

Il 2022 sarà un anno decisivo per il Pnrr, ci sono 100 traguardi da centrare e obiettivi da raggiungere per incassare altri 45,9 miliardi da Bruxelles – dopo i primi 25 in arrivo entro la fine del mese – ma è da avviare la spesa per investimenti per poterla contabilizzare con 27 miliardi entro quest’anno.

Ci sono anche difficoltà per i problemi dei rincari dei materiali che possono aumentare i costi dei singoli progetti quindi si prevedono possibili modifiche al Piano. Mario Draghi valuterà queste possibilità di aggiustamento, con il Consiglio dei Ministri sugli obiettivi per superare l’esame Ue che ha messo già paletti molto stretti e per spronare i Ministri sugli su milestone e target da una parte, investimenti dall’altra.

Nei 100 obiettivi da raggiungere nel 2022 per superare i due esami con Bruxelles a 45 fine giugno e 55 a fine dicembre si inseriscono anche le riforme fondamentali per il Paese (tax compliance, appalti, pubblico impiego, progetti di connessione veloce) e aspetti più marginali.

Il vero obiettivo finale per il governo è far partire la spinta degli investimenti che portano su la crescita e cambiano il Paese. Nel 2022 il cronoprogramma prevede la spesa di 27 miliardi su 167 progetti più altri 14,2 miliardi che già si sarebbero dovuti spendere nel 2021 ma su questo il governo non ha ancora resi pubblici dati. Le spese per le linee dell’Alta velocità per cui si è potuto contabilizzare come spesa Pnrr gli investimenti già in corso su Terzo valico, Brescia-Padova e Napoli-Bari.

Il ministro Giovannini ha già valutato possibili piccole modifiche al Pnrr italiano per tener conto della lievitazione di costi data dal rincaro dei materiali. Senza trascurare che, da qui a qualche mese, potrebbe esserci l’esigenza di considerare qualche progetto in ritardo.

Dopo l’avvio degli appalti se non si metteranno in moto i giusti meccanismi di adeguamento dei prezzi a base d’asta e di revisione prezzi, scatteranno le riserve. Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini quindi ha chiesto flessibilità per i costi del Pnrr. Ha anche inserito nel Dl sostegni approvato la settimana scorsa l’articolo che riformula la revisione prezzi. Bisogna capire ora se funzionerà e se sarà sufficiente.