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Autostrade, la Commissione europea contesta le proroghe senza gara

Dopo la sentenza del 2019: ora l’Italia rischia sanzioni. Bruxelles va all’attacco sulla concessionaria dell’autostrada tirrenica che aveva avuto prorogata la concessione senza gara.

La Commissione europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora, contestando all’Italia di non avere agito per adeguarsi alla sentenza della Corte di Giustizia europea nel 2019 e ha ritenuto che, prorogando la durata della concessione autostradale alla Società Autostrada tirrenica, senza aver avviato una procedura di gara, l’Italia ha violato la direttiva 2004/18/CE sugli appalti pubblici. Due anni dopo tale sentenza della Corte, «sembra che l’Italia non abbia ancora adottato misure per garantire una tempestiva esecuzione della sentenza». Perciò la nuova contestazione.

Con la sentenza del 2019 Bruxelles, con la sentenza del 2019, ha bocciato la scelta di estendere ulteriori diciotto anni (dal 31 ottobre 2028 al 31 dicembre 2046) la durata del precedente contratto , apportando una «modifica essenziale», in violazione dei principi di, parità di trattamento e libera concorrenza, cui anche le concessionarie sono tenute ad adeguarsi. Secondo il diritto dell’Ue, la proroga di un contratto di concessione equivale a una nuova concessione, che può essere aggiudicata solo mediante l’indizione di una procedura di gara competitiva.

La società Sat è concessionaria della Livorno-Rosignano Marittimo sull’Autostrada A12 e del tratto Livorno-Civitavecchia ed è controllata da Autostrade per l’Italia che detiene oltre il 99% del capitale.

L’Italia ora ha di due mesi per rispondere alle argomentazioni della Commissione. In caso contrario, la Commissione può decidere di inviare e deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Se Roma non risponderà entro due mesi, verrà deferita direttamente alla Corte europea di Giustizia.