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Cina, Entro il 2023 la prima flotta di taxi driverless

(come riportato su Le Strade dell’Informazione)

La Cina in rampa di lancio per la guida autonoma. Il colosso asiatico sta spingendo in maniera decisa sul fronte della mobilità senza conducente, puntando ad offrire un servizio di taxi driverless entro il 2023. “Quello dei robotaxi è il principale mercato per le auto a guida autonoma”, ha infatti dichiarato alla CNBC Jianxiong Xiao, CEO AutoX, azienda di tecnologie per auto autonome. Promossa dal gigante dell’e-commerce Alibaba, sviluppa hardware e software per auto senza conducente ed è una delle tante aziende cinesi che ha lanciato un progetto robotaxi. Il mese scorso ha aperto al pubblico il suo servizio a Shanghai, dove ha la propria sede principale, offrendo la possibilità agli utenti di prenotare una corsa tramite l’app Amap, di proprietà di Alibaba.

Sempre a Shanghai, ad agosto, ha debuttato una Volvo, il cui azionista di riferimento è la cinese Geely, completamente robotizzata e controllabile a distanza, che per garantire sicurezza contro ogni tipo di incidente o imprevisto ha un radar sul tetto. Al momento chi sceglie volontariamente di provare la vettura, vede una persona seduta al posto di guida ma di fatto è solo un tecnico che sorveglia il corretto funzionamento del dispositivo.

Altre realtà si muovono in Cina, come ad esempio Weride che ha lanciato alla fine del 2019, sempre un progetto robotaxi a Guangzhou. Attualmente conta su una flotta di oltre 100 veicoli che hanno percorso circa 2,7 milioni di chilometri durante un programma pilota su strada aperta. Tra gli altri grandi player del settore interessati, DiDi, Baidu e la start-up Pony, che contano di mettere in strada la propria flotta entro tre anni. Non solo tecnologie ma anche infrastrutture.

A tal proposito, la settimana scorsa le autorità locali hanno inaugurato ufficialmente una strada interamente coperta dal segnale 5G per collaudare le auto a guida autonoma nel distretto di Baohe della città di Hefei, nella provincia orientale dell’Anhui, dove è stato accolto il primo gruppo di passeggeri.

La tangenziale da 4,4 chilometri sarà fruibile sia dai veicoli a guida autonoma che dalle vetture tradizionali. Lungo il tracciato, interamente coperto con il segnale 5G, sono stati installati vari dispositivi di monitoraggio delle condizioni stradali oltre ad un centro di controllo per una piattaforma in cloud. Oltre una decina di città cinesi, tra cui Pechino, Shanghai e Shenzhen, sono state autorizzate a condurre test su strada per veicoli a guida autonoma.

Un mercato dalle grandi prospettive quello Cinese dei veicoli autonomi che la società di consulenza McKinsey prevede a breve diventare il più importante su scala mondiale. Gli analisti stimano infatti che nel 2040 le auto senza conducente copriranno fino al 66 per cento dei chilometri percorsi, cosa che potrebbe generare entrate fino a 1,1 trilioni di dollari per quel che riguarda i servizi di mobilità, e fino a 900 miliardi di dollari dalle vendite di veicoli autonomi entro quell’anno. Il settore principale per l’applicazione di tecnologie legate ai veicoli autonomi è senza dubbio quello dei servizi, per ridurre i costi di lavoro e aumentare al massimo i tempi di utilizzo. Lo studio di Mckinsey prevede che le tecnologie per la guida autonoma potrebbero essere impiegate con una crescita del 69% sugli autobus urbani e del 67% per i veicoli commerciali. Un futuro in cui la repubblica popolare ci crede: nel 2019 le compagnie che lavorano nella produzione di veicoli autonomi hanno ricevuto oltre 7 miliardi di dollari di finanziamenti.