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Bologna, De Micheli sblocca i cantieri del Passante con un costo ribassato di 120 milioni

Photo credit: Edil.news

La soluzione si avvicina molto al progetto originario del Passante di mezzo, che aveva già superato la Via, ma ha un miglior rapporto costi-benefici

Riportiamo un articolo di Ilaria Vesentini di Edilizia e Territorio sullo sblocco dei cantieri per la realizzazione del Passante a Bologna.

A 33 anni dalle prime discussioni ufficiali sul potenziamento del nodo autostrada-tangenziale attorno a Bologna, il crocevia d’Italia perennemente intasato dal traffico, è arrivata la firma che sblocca i cantieri del Passante. Come promesso la settimana scorsa, la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha ufficializzato ieri la firma sull’intesa raggiunta lo scorso marzo dal suo predecessore, il grillino Danilo Toninelli, con le istituzioni emiliano-romagnole, a favore di una versione “light” del Passante di mezzo, la cosiddetta ipotesi «A evoluta».

Una versione che prevede la realizzazione della corsia d’emergenza nel tratto urbano dell’A14 e un potenziamento della tangenziale di Bologna, con una terza corsia nel tratto tra lo svincolo 3 (interconnessione con Casalecchio) e lo svincolo 13 (San Lazzaro), e un ampliamento a quattro corsie, in carreggiata sud tra gli svincoli 6 e 8 e in carreggiata nord tra lo svincolo 8 e l’immissione alla A13.

La soluzione si avvicina molto al progetto originario del Passante di mezzo, che aveva già superato la Via, ma ha un miglior rapporto costi-benefici, riduce di oltre il 35% il consumo di suolo «senza risparmiare né sulla sicurezza né sulle barriere antirumore e ha un minor costo di circa 120 milioni di euro, rispetto al progetto precedente del Passante che sarebbe costato 715,64 milioni di euro.

Risorse risparmiate che il concessionario potrà utilizzare per risolvere altre criticità sull’asse autostradale di competenza», scriveva il documento del MIT del 20 marzo 2019.

«La firma del ministro De Micheli è un’ottima notizia lungo il percorso per trasformare in realtà il Passante di Bologna, anche grazie al nostro tenace impegno – commenta il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola -. Per noi adesso la partita continua con l’obiettivo di decidere, in Conferenza dei servizi, come utilizzare al meglio le economie derivanti dal progetto “A evoluta” in ulteriori mitigazioni: alberi, verde urbano e barriere antirumore».

Sul cronoprogramma interviene il vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alle Infrastrutture, Raffaele Donini: «Con la firma sull’intesa, la Conferenza dei servizi diventa un atto dovuto e la direzione del Mit dovrebbe convocarla nel giro di pochi giorni.

Entro Natale dovrebbe partire e potrebbe avere una durata breve, se saremo riconfermati alla guida della Regione nelle prossime elezioni del 26 gennaio, perché abbiamo già raggiunto l’accordo con Comune e Città metropolitana. Se si chiude in primavera la Conferenza, entro l’estate la società Autostrade dovrebbe presentare il progetto esecutivo e prima di fine 2020 possono aprire i cantieri, che dureranno tre anni».

Il Mit sottolinea l’importanza dell’intervento «per alleggerire il nodo viario locale del capoluogo emiliano e per accrescere la vivibilità della città e l’economia della Regione», e conferma che convocherà a breve la Conferenza dei servizi.

Al plauso di Governo e amministrazioni locali di centrosinistra fa da contraltare la dura presa di posizione del centrodestra: «Se vinceremo alle prossime regionali, il Passante di Bologna sarà azzerato», assicura il deputato Fdi Galeazzo Bignami, da sempre a favore di un tracciato a sud, perché «pensare di risolvere i problemi del sistema tangenziale-autostrada solo allargando queste due arterie, come fatto 15 anni fa con la terza corsia dinamica, significa mancare di qualsiasi forma di progettualità e disinteressarsi degli effetti devastanti sotto il profilo della mobilità e dell’ambiente».

Il Passante Sud, 24 km e 1,1 miliardi di costo, per bypassare Bologna attraverso le colline preappenniniche con un sistema di gallerie tra Pontecchio Marconi e San Lazzaro di Savena, non è di fatto mai stato discusso operativamente. Mentre la versione più accreditata, ma più costosa (1,2 miliardi) e più invasiva (11 Comuni dell’hinterland attraversati) fino a quattro anni fa era quella dei 38 km di Passante a nord della città, scartata per la versione di compromesso sbloccata ieri.