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Ecco come rinascerà Genova

Si ringrazia lo Staff di GdS per l’immagine pubblicata.

Il governo si prepara a varare il decreto dopo la sciagura del Ponte Morandi.

Il ‘decretone’ per Genova conterrà una serie di misure in risposta al crollo del ponte Morandi a sostegno dell’economia e dei trasporti della città, degli sfollati, ma anche misure per garantire maggiore sicurezza alle autostrade.

Queste le principali misure contenute nei 16 articoli della bozza o anticipate dal ministro Danilo Toninelli:

  • Nomina di un nuovo commissario straordinario per la ricostruzione. Avrà poter speciali e dovrà definire interventi urgenti per l’affidamento dei lavori.
  • Creazione di una nuova Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa). Sarà operativa dal 1dicembre e assorbirà le funzioni dell’agenzia per la sicurezza delle ferrovie.
  • Stanziamenti per contributi una tantum alle imprese danneggiate dal crollo e a professionisti e artigiani.
  • Creazione di una zona economica speciale (della durata prevista di un anno) e di una zona franca urbana, con agevolazioni alle imprese danneggiate dal crollo e incentivi per chi avvierà una nuova attività “all’interno della zona franca entro il 31 dicembre 2019”.
  • Creazione di una zona logistica speciale per garantire le attività del porto di Genova.
  • Fondi per contribuire alla ricostruzione delle abitazioni e per incentivare gli affitti agli sfollati.
  • Assunzione a tempo determinato di 200 tra operatori della protezione civile, polizia locale e personale di supporto all’emergenza.

Lo scetticismo di Toti

“Leggo tramite le agenzie di stampa i contenuti di un supposto Decreto Genova. Sono certo che si tratti di una fantasia giornalistica, così come la notizia che domani verrà approvato tale decreto. Ritengo infatti impossibile che il Presidente Conte, che venerdì ha accettato l’invito a onorare con noi le vittime del ponte, intenda portare in Consiglio dei Ministri un testo mai neppure letto, non dico discusso e concordato, con le Istituzioni locali, Comune e Regione, che ormai da un mese si sono fatte carico con sforzi e mezzi propri della emergenza”. Questo il commento del governatore ligure e commissario per l’emergenza sul crollo di Ponte Morandi,  Giovanni Toti, appena letto il testo provvisorio del decreto.

Intanto proseguono le indagini

Testimonianze di persone informate sui fatti, interrogatori degli indagati, ma anche e soprattutto un corposo esame documentale, dalle mail alle chat nelle quali si parlava di “criticità” in relazione al Ponte Morandi, il viadotto crollato il 14 agosto scorso causando 43 morti. Gli investigatori stanno esaminando in particolare la posta elettronica della società Autostrade e di Spea Engineering (del gruppo Atlantia) partire dal 2015. Poi, in un secondo momento passeranno al setaccio anche le mail del ministero e del provveditorato.

Ascoltato Galatà

Già nel 2016, va ricordato, Autostrade chiese uno studio sulla ‘salute’ del ponte Morandi a Cesi, nota società di consulenza ingegneristica e strutturale. Secondo quanto si apprende ci sono persone che in alcune mail hanno segnalato “criticità” riguardo al viadotto, ma queste dovranno poi essere contestualizzate e precisate, programmando futuri interrogatori.

Intanto è stato sentito come persona informata dei fatti l‘amministratore delegato di Spea Antonio Galatà che ha ricostruito le competenze della società e parlato del progetto di rinforzo dei piloni 9 (quello crollato) e 10. Nei giorni scorsi, sono state ascoltate altre tre persone.

Nei prossimi giorni sarà la volta di Castellucci

Ma è da venerdì prossimo che si entra nel vivo: saranno sentiti tre dei 20 indagati, Antonio Brencich, Bruno Santoro e Mario Servetto per il loro ruolo di relatori del Comitato del Provveditorato per le opere pubbliche, che il primo febbraio aveva dato parere favorevole al ‘progetto stralli’.

Poi, forse lunedì, sarà la volta di Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade. Ma l’interesse degli investigatori si concentra su alcuni nomi per i quali gli interrogatori non sono stati ancora calendarizzati. Secondo quanto si apprende, le figure chiave sono alcuni dirigenti di Autostrade, Paolo Berti, direttore operativo centrale, Michele Donferri Mitelli direttore manutenzione degli interventi e Stefano Marigliani direttore manutenzione del Primo tronco.