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‘Armi su strada’: il corto della Polizia Stradale per il progetto Icaro

Azzerare la vita di altre persone anche solo per rispondere a un messaggio, “per fretta, disattenzione, superficialità, imprudenza, mania di protagonismo, gusto della velocità, del rischio, infrazioni alle regole, voglia deliberata di trasgredirle. Ma ne vale la pena?”

Ogni anno, funzionari e tutor della Polizia Stradale coinvolgono gli studenti delle scuole di tutte le province italiane, dalla scuola d’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, nel Progetto Icaro.

Questa iniziativa volta a far comprendere loro l’importanza del rispetto delle regole, promuovendo la cultura della legalità per evitare comportamenti pericolosi, principale origine degli incidenti stradali, è giunta alla sua 18ama edizione.

La campagna di educazione stradale rivolta agli studenti è promossa dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca “La Sapienza” di Roma e Fondazione ANIA.

Il fenomeno degli incidenti stradali, che registrava anni addietro una diminuzione degli stessi, oggi purtroppo subisce una inversione. I dati infatti ci parlano di un costante aumento. Dati preoccupanti che si registrano ormai dal 2015. Altrettanto allarmanti sono le statistiche in merito alle cause degli incidenti stradali, dovuti prevalentemente alla distrazione, all’uso del telefonino, alla velocità e all’abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.  Una piaga quella degli incidenti stradali che per i ragazzi rappresenta la prima causa di morte.

Proprio per questo gli operatori della Polizia Stradale, specialità della Polizia di Stato, mettono a disposizione dei ragazzi in maniera semplice ed umile la loro esperienza, coinvolgendoli ed intrattenendoli con filmati, cartoni, slide e riprese live di sinistri, al fine di salvaguardare la loro incolumità, cercando di far capire quanto sia importante l’uso della cintura di sicurezza, molto spesso sottovalutato; quanto sia importante un corretto uso del telefonino, prima fonte di distrazione nonché ormai causa principale degli incidenti sia per chi guida che per i pedoni.

Diversi i programmi del progetto a seconda dell’età dei ragazzi, ove i più piccoli vengono coinvolti in percorsi appositamente creati con la segnaletica stradale e delle biciclette messe a disposizione dagli operatori della Sezione di Polizia di competenza, dove l’educazione stradale diventa anche divertimento.

L’impegno della Polizia stradale è quello di tutelare, nei limiti del possibile i giovani, sia i c.d. “utenti deboli” (pedoni, ciclisti e motociclisti), sia coloro che si avvicinano all’esame per il rilascio della patente di guida della macchina, facendo capire loro che un errata abitudine se cambiata fin da subito potrebbe salvar loro la vita.

Perciò, oltre al gioco, c’è bisogno di lanciare e soprattutto far arrivare il messaggio forte e chiaro:  Armi su strada” come il titolo di uno dei cortometraggi che la Polizia Stradale porta all’interno delle scuole per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza stradale.

“Ogni anno nel mondo avviene una strage continua e inarrestabile: muoiono più di un milione di persone. E’ un terremoto? Una bomba? La terza guerra mondiale? È un’epidemia? Si, un’epidemia di incidenti stradali!”

Il cartone animato spiega ai ragazzi i motivi, troppo spesso futili, che hanno causato questi incidenti. Esempi calzanti, con toni e frasi che lasciano ben intendere la serietà dell’argomento trattato.

Una delle vittime protagoniste del corto dice: “Ero in ritardo, ho schiacciato l’acceleratore … Non sono mai arrivato là dove volevo. Ma qui – alludendo al cimitero – ci sono arrivato in anticipo: avevo 19 anni”

Messaggi forti, certo, ma servono proprio a dare uno “schiaffo” che risveglia dal pensiero comune, soprattutto tra i giovani “tanto a me non succede”.

Ovviamente il video mostra anche le conseguenze dell’irresponsabilità di chi si mette al volante sotto l’effetto di alcol, droga.

Azzerare la vita di altre persone anche solo per rispondere a un messaggio, “per fretta, disattenzione, superficialità, imprudenza, mania di protagonismo, gusto della velocità, del rischio, infrazioni alle regole, voglia deliberata di trasgredirle. Ma ne vale la pena?”