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Norme tecniche per le costruzioni, entro l’estate nuove regole e circolare esplicativa

«Entro l’estate pensiamo di mandare in pubblicazione sia le nuove Norme tecniche per le costruzioni che la circolare esplicativa». Il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Massimo Sessa dal palco di “Build smart” al Made expo di Milano ha annunciato ieri che l’attesa del settore per l’aggiornamento delle regole per la progettazione di strutture nel nostro paese è finalmente arrivata a una conclusione: una volta che il testo rientrerà da Bruxelles, andrà direttamente in Gazzetta ufficiale e sarà accompagnato subito dalla circolare esplicativa.

Per Sessa, insomma, siamo alle battute decisive: «Pensiamo che il nostro lavoro stia per andare a buon fine. L’invio a Bruxelles c’è stato a febbraio, da quel momento servono 90 giorni di tempo. Quindi, la risposta dovrebbe arrivarci per il mese di maggio. Subito dopo saremo pronti per la pubblicazione, che arriverà insieme alla circolare. In questo modo i professionisti non avranno i problemi che ci sono stati con la vecchia versione, quando tra i due testi ci fu una sfasatura di diversi mesi. Noi vogliamo evitare qualsiasi disallineamento e dare al mercato un pacchetto completo da utilizzare subito». Cosa succede se la Commissione chiede qualche modifica? «Semplicemente la faremo, allineando in tempo reale la circolare ai cambiamenti».

Insomma, le novità nei prossimi mesi saranno parecchie. Tanto che il vicepresidente del Cni, Giovanni Cardinale spiega: «Sono convinto che stiamo andando verso una nuova stagione in questo settore, penso che entro l’estate avremo un quadro assestato che potremo utilizzare, al quale contribuirà anche il decreto ministeriale sulla classificazione sismica degli edifici, pubblicato lo scorso 28 febbraio». Anche se restano dei punti sui quali lavorare. «Penso – prosegue Cardinale – che sarà importante lavorare sulla formazione specifica di tutti gli operatori e che dovremo semplificare la normativa, introducendo finalmente pochi elementi chiari e cogenti».

Un concetto che viene analizzato anche dal provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, Pietro Baratono: «Abbiamo un sistema un po’ burocratico, nel quale sono serviti sette anni per aggiornare le Ntc. E abbiamo troppe norme, che hanno l’effetto paradossale di limitare la responsabilità dei professionisti». Quindi, servirebbero meno burocrazia e meno norme. «Le Ntc hanno dodici capitoli, ma solo alcuni di questi affrontano questioni legate alla sicurezza. Sono gli unici che dovrebbero restare, perché la sicurezza è competenza dei paesi membri. Per il resto dovremmo affidarci a un sistema contrattuale, che lasci quindi più libertà sul calcolo delle strutture nei singoli casi». Bisogna, insomma, “liberare l’intelligenza dei progettisti”. Anche perché «io ho iniziato a lavorare nell’ingegneria marittima. Qui non ci sono mai state norme cogenti, ma vi garantisco che i porti sono stati progettati ugualmente».

Andrà, comunque, risolto il problema dei tempi. Spiega il presidente Uni, Piero Torretta: «Ho l’impressione che le istituzioni valutino i tempi in modo diverso da come fa un’impresa o un professionista. Le Ntc 2008 sono state elaborate avendo come riferimento gli Eurocodici. Questi, però, negli anni che sono trascorsi per la nuova versione delle Ntc sono stati quasi tutti aggiornati: il cambiamento ha riguardato il 77% delle norme». Quindi, bisogna invertire la tendenza, velocizzando i tempi. «Le Ntc sono state approvate nel 2014 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Da allora sono serviti due anni per mandarle a Bruxelles e, ancora, siamo in attesa. È davvero troppo».