Due morti ieri sull’autostrada A14 per il crollo di un cavalcavia sottoposto a lavori, tra Ancona Sud-Osimo e Loreto. Il bilancio sarebbe potuto essere ben peggiore: dati l’ora e il giorno, il traffico sulle tre corsie (frutto di recente ampliamento, a seguito del quale si stava intervenendo sul cavalcavia) non era quello dei momenti di picco. L’ipotesi più accreditata è che il crollo sia legato proprio ai lavori in corso, ma molti aspetti dovranno essere analizzati dalla Procura di Ancona, che procede per omicidio colposo plurimo (quindi, in apparenza, per ora non riscontra violazioni del Codice della strada da parte del gestore, altrimenti potrebbe configurare l’omicidio stradale).
Le vittime sono due coniugi di 60 e 54 anni, Emidio Diomede e Antonella Viviani, abitanti a Spinetoli (Ascoli). Altre due persone sono rimaste ferite, non gravemente: sono due operai romeni di 56 e 46 anni, alle dipendenze della Delabech, l’impresa che stata eseguendo in subappalto i lavori, affidati con procedura in house alla Pavimental (controllata di Autostrade per l’Italia, gestore dell’A14).
L’autostrada A14, una delle due dorsali italiane Nord-Sud, resta chiusa in attesa che si completino le prime perizie e che si possa poi sgombrare la campata del cavalcavia, che occupa entrambe le carreggiate, e mettere in sicurezza i pilastri, rimasti in piedi ma danneggiati. Sul posto potrebbe arrivare anche la commissione ministeriale d’inchiesta, nominata ieri sera dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio (in controtendenza con la prassi che aveva visto il dicastero inerte nel caso del bus caduto da un viadotto dell’A14 il 28 luglio 2013, causando 40 morti).
Dalle scarne ricostruzioni ufficiali rese note finora, appare certo solo che avrebbe ceduto una struttura provvisoria di appoggio. In sostanza, la campata del cavalcavia era stata sollevata per alcuni centimetri con martinetti (si fa in genere per sostituire i giunti tra campata e pilastri) e alle 13 di ieri, un’ora e mezzo dopo il sollevamento, si sarebbe verificato il crollo. L’operazione è stata effettuata senza chiudere al traffico l’autostrada, particolare che ha suscitato polemiche ma è prassi abituale, che finora non aveva mai causato problemi.
Autostrade per l’Italia, infatti, parla di circostanze imprevedibili nell’esecuzione di questo singolo lavoro e respinge anche ogni dubbio emerso ieri sulla sicurezza generale dei propri cavalcavia, «costantemente monitorati e controllati». Va comunque detto che alcune realizzazioni dello scorso decennio sono state oggetto di denuncia per anomalie di costruzione da parte di un’impresa ritenuta vicina alla camorra. In quest’ambito, tra fine 2013 e inizio 2014, era stato sequestrato dalla Procura di Roma per circa due mesi il cavalcavia dello svincolo di Ferentino, sull’A1. Lo stesso gestore aveva svolto lavori di risanamento, pur dichiarando che non erano dovuti a problemi di sicurezza.