Sono molto ambiziosi gli obiettivi che la Regione Piemonte si è posta con il Piano della Mobilità e dei Trasporti reso noto in questi giorni. Fra i principali traguardi da raggiungere ci sono il taglio del 48% del trasporto merci su strada, l’azzeramento delle vittime negli incidenti e del consumo di suolo.
Altri traguardi sono il consumo zero di carburanti fossili nei centri urbani, il taglio del 60% dei gas serra (rispetto al ’90). E per quanto riguarda le città, -30% auto e moto, +30% tpl, +14% bici. Il Piano prevede quindi gli investimenti da effettuare da qui al 2050 ma non è ancora operativo. Il provvedimento, infatti, è stato varato dalla Giunta ma dovrà passare al vaglio del Consiglio Regionale.
“Mettiamo in campo – ha spiegato Sergio Chiamparino, Presidente della Regione – una programmazione di lungo periodo che guarda da un lato ai grandi corridoi di trasporto europei come la linea Torino-Lione e il Terzo Valico, dall’altra mira all’ottimizzazione delle rete di trasporto locale esistente. Soprattutto in ambito logistico il Piemonte e il Nord Ovest devono recuperare il tempo perduto”. Mentre l’Assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, ha aggiunto che “i principali obiettivi del Piano sono il miglioramento delle condizioni ambientali e della sicurezza”.
Per la redazione del Piano stesso, è stato sottolineato, è stato messo in atto “un grande lavoro di ascolto e una attenta analisi dei flussi di trasporto attualmente presenti in Piemonte”. Proprio dal lavoro condotto sulla situazione attuale è emerso che dal 2004 in Piemonte il volume degli spostamenti si è ridotto del 16%.
L’auto è il mezzo più usato (61%) ma ci sono segni di ripresa del trasporto pubblico, aumentato del 3%. Le merci viaggiano soprattutto su strada, ma prediligono il ferro se in arrivo dall’estero, per la distanza e per le politiche applicate in alcuni altri Paesi. In ogni caso, oltre il 53% del territorio piemontese presenta una domanda di trasporto molto rarefatta.