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Aeroporti, nel 2016 investimenti a 748 milioni

Il nuovo Molo dell’aeroporto di Fiumicino, inaugurato lo scorso dicembre, ha tenuto molto alto il livello degli investimenti nello scalo romano nel 2016. E ha permesso di centrare – e anzi superare – gli obiettivi globali (634 milioni spesi su 551 milioni previsti) per i contratti di programma in deroga (Roma, Milano e Venezia).

È questa la notizia più rilevante contenuta nel report dell’Enac che monitora a fine 2016 lo stato dei 4,2 miliardi di investimenti pianificati negli aeroporti italiani entro il 2021. Una notizia positiva da leggere insieme a un’altra, decisamente negativa. Stentano, infatti, gli aeroporti più piccoli che hanno realizzato appena un terzo degli investimenti previsti: 113 milioni contro un obiettivo di 353. In alcuni casi (cinque, per l’esattezza) i contratti di programma restano addirittura in sospeso. Si segnala in positivo solo il caso di Napoli Capodichino, che viaggia secondo i piani.

Il monitoraggio dell’Enac offre un quadro aggiornato dello stato della programmazione e realizzazione degli investimenti aeroportuali della rete nazionale, realizzati attraverso lo strumento dei contratti di programma. Il meccanismo prevede che il gestore aeroportuale effettui alcuni investimenti e abbia come contropartita la possibilità di incrementare le tariffe dello scalo. I blocchi nei quali attualmente si divide il panorama italiano sono due: i contratti in deroga, relativi a Milano, Roma e Venezia ed interamente gestiti dall’Enac, e quelli ordinari, che riguardano tutti gli altri gestori e che coinvolgono, oltre all’Enac, anche l’Autorità di regolazione dei trasporti.

Contratti in deroga

Partendo dai primi, il dato più rilevante riguarda senza dubbio Roma Fiumicino. Nel principale aeroporto della capitale, infatti, la previsione per il 2016 era di toccare quota 299,4 milioni di euro di investimenti. Sebbene a giugno ci si fosse fermati a 163 milioni di euro, lo sprint della seconda metà dell’anno ha permesso di toccare i 405,92 milioni di euro. L’ultimo anno del quinquennio 2012/16 si è chiuso con una forte accelerazione, per completare il piano da 899 milioni di euro. Nel prossimo quinquennio lo sforzo sarà ancora superiore: la previsione è di mettere insieme 1,7 miliardi di euro.
Per il resto, Ciampino si ferma leggermente sotto l’obiettivo per il 2016: a fine anno ha chiuso a 25,6 milioni contro una previsione di 28,4.
Non centra l’obiettivo nemmeno Milano Linate, che aveva in previsione 44,7 milioni di investimenti ma ne totalizza solo 36,79. Malpensa, invece, supera l’obiettivo di 71,1 milioni, arrivando a quota 75,35.
Infine, tra i contratti di programma in deroga, resta da esaminare Venezia: in questo caso la previsione era di 108 milioni di euro, ma le stime per il 2016 parlano di una spesa di 91 milioni. A conti fatti, quindi, solo Fiumicino e Malpensa hanno rispettato i piani. Anche se la loro performance tiene in alto la media italiana: a fronte di una previsione complessiva di 551 milioni di euro per il 2016, ne sono stati spesi 634. E’ per questo motivo che l’Enac sottolinea come, dall’attuazione di questi contratti, emerga “un sostanziale allineamento tra le previsioni” e l’effettiva realizzazione degli interventi.

Contratti ordinari

Più articolata la parte relativa ai contratti ordinari. In questo caso ci sono alcuni piani ancora in fase istruttoria: avviene a Brescia Montichiari, Cuneo (addirittura non presentato), Parma, Perugia e Treviso. In tutti gli altri casi i piani sono stati approvati e hanno programmato, su base quadriennale, un impegno di 1,32 miliardi di euro: 966 investiti dai privati e 353 messi sul piatto dal pubblico. I pezzi più rilevanti di questo pacchetto riguardano il sistema dei quattro aeroporti pugliesi (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto) che hanno in programma investimenti per 108 milioni, Bergamo Orio al Serio, dove saranno investiti 112 milioni, Bologna Borgo Panigale (112,4 milioni), Catania Fontanarossa (215,4 milioni), Firenze Peretola (104,4 milioni) e Olbia Costa Smeralda (95,5 milioni).

Guardando soprattutto a questi casi più importanti, vanno molto male gli scali pugliesi, che avevano un obiettivo da piano di 63,2 milioni di euro ma si sono fermati a quota 7,2 milioni. Leggermente sotto il target anche Orio al Serio, che aveva previsto 17,2 milioni di spesa, ma si è fermato a 14,5. Situazione simile a Borgo Panigale, con 23,6 milioni di obiettivo 2016 e 16,3 milioni di investimenti. Catania Fontanarossa manca l’obiettivo (13,3 milioni) di molto e si ferma a quota 4,2 milioni. Mentre Firenze Peretola spende appena 5,7 milioni contro un obiettivo di 54,5. Male anche lo scalo di Olbia, con 4 milioni di spesa a fronte di 21,4 di target annuale. Il bilancio, allora, dice che i piani ordinari hanno accumulato un forte ritardo. Il loro obiettivo generale era di realizzare 353 milioni di investimenti, ma ne hanno attivati appena 113,5. Meno di un terzo. Secondo le tabelle dell’Enac, Napoli Capodichino è praticamente l’unico aeroporto che si è mosso secondo i programmi e ha speso tutti i 15 milioni previsti per l’anno appena trascorso.