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Tirrenica ancora bloccata, la Commissione Ue continua a dire no alla proroga

Non si sblocca ancora il lungo braccio di ferro tra il Ministero delle Infrastrutture e la Commissione europea sulla proroga della concessione alla Società Autostrada Tirrenica Livorno-Civitavecchia (Sat), necessaria per completare l’autostrada nel tratto Rosignano-Tarquinia.

Lo stato dell’arte dell’infinito scambio di lettere tra il Mit e Bruxelles è fotografato nella relazione annuale sulle concessionarie autostradali, pubblicato nei giorni scorsi da parte del Ministero delle Infrastrutture.

La procedura di infrazione europea è in corso da alcuni anni, e oggetto della contestazione è la proroga della concessione a Sat (ripassata nel Gruppo Autostrade dal febbraio 2015) fissata con la convenzione Mit-Sat dell’11 marzo 2009 dal 2028 al 2046, 18 anni in più, necessari per ammortizzare il completamento dell’opera (allora stimata in due miliardi di euro). Una prima proposta di mediazione era stata concordata con Sat e poi inviata alla Commissione nel febbraio 2015: proroga ridotta a 15 anni e obbligo di affidare a terzi con gara tutti i lavori, le cooperative e Vianini Lavori, a favore di un ritorno del controllo ad Aspi).
Poi è stato firmato (tra Mit e Sat) il protocollo di intesa per la progettazione di una versione low cost dell’opera, da soli 1,4 miliardi di euro.

Ma anche questa soluzione è stata bocciata dalla Commissione, e allora – il 26 giugno 2015 – era arrivata una nuova proposta con ulteriore riduzione della proroga da 15 a 12 anni (dal 2028 al 2040), con parziale copertura dei costi con “valore di subentro”, e sempre 100% dei lavori in gara. Inoltre – spiega il Mit – «sono state previste ulteriori clausole vincolanti per la Società concessionaria. Oltre all’applicazione di un sistema di sanzioni e penali, è espressamente prevista la decadenza della concessione in caso di mancato rispetto dell’obbligo di affidamento di tutti i lavori tramite procedura di gara pubblica».

Ma l’8 marzo 2016 la commissione ha detto ancora una vota di no, comunicando di «non ritenere la proposta italiana sufficiente per l’archiviazione della procedura suddetta, sollecitando le Autorità italiane ad adottare tutte le misure necessarie al fine di adempiere alle richieste della Commissione».

Il Ministero, con nota del 30 marzo, ha richiesto alla DG Growth di Bruxelles «di riconsiderare la posizione espressa, rappresentando gli adeguati strumenti di vigilanza e controllo sulla concessione, ancor di più rafforzati dall’adozione del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, di attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE, il nuovo Codice degli Appalti».

Da ultimo, con nota del 15.07.2016 il Ministero ha chiesto al Commissario Ue Elzbieta Bienkowska Dg Mercato interno, «di voler valutare gli impegni assunti al fine di permettere il proseguimento dell’iter di approvazione dell’Atto Aggiuntivo alla Convenzione che consentirà la messa in atto di quanto rappresentato e l’avvio di un importante investimento per lo Stato italiano».
Ma da allora ancora nessuna risposta è pervenuta.

Insomma, la storia infinita dell’autostrada Tirrenica non è ancora conclusa, e il completamento dell’opera è ancora impantanata.