Febbraio in crescita per la produzione industriale italiana, con un progresso annuo dell’1,2% (secondo segno più consecutivo) che raddoppia al 2,4% per la parte strettamente manifatturiera, eliminando dal calcolo l’energia. I dati grezzi (+5,2%) devono essere ridimensionati per il diverso calendario (il 2016 è anno è bisestile) ma anche depurando i numeri il quadro resta favorevole.
Su base mensile destagionalizzata c’è una frenata dell’ 0,6%, calo che tuttavia è quasi azzerato eliminando l’energia (-2,9%) dal calcolo.
In termini macro-settoriali, su base annua il progresso è corale, con l’unica eccezione dei beni di consumo non durevole.
Progressi che si riflettono in una crescita altrettanto diffusa in termini settoriali, dove in ambito manifatturiero in senso stretto soltanto tessile-abbigliamento e chimica presentano segni meno.
In crescita decisa ancora una volta i mezzi di trasporto (+7,4% grazie al progresso di oltre 15 punti dell’auto), anche se per una volta in termini settoriali la star di periodo è altrove, nell’elettronica e nella gomma-plastica, in entrambi i casi in progresso di oltre otto punti. Confortante, con un recupero di oltre il 5%, il dato del nocciolo duro della meccanica made in Italy, cioè metallurgia e macchinari. Più limitato, in progresso di appena sei decimali, il guadagno del comparto alimentare.
Il passo della produzione del 2016 è superiore rispetto a quanto accadeva esattamente un anno prima, dove i primi due mesi segnavano rispettivamente un calo del 2,1% e un progresso di appena due decimali.