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Armani: “Raggiungere i 2 miliardi di appalti entro fine anno”. Nuovo codice strumento per sviluppo economia

“L’obiettivo di Anas nella seconda metà dell’anno è arrivare a quasi 2 miliardi di euro di appalti”. Il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, intervenendo al convegno sul “Nuovo Codice degli appalti e decreto correttivo” di questa mattina, organizzato da Cgil, Cisl e Uil, fissa i nuovi traguardi dell’Azienda e fa un bilancio di quelli raggiunti.

“Abbiamo cambiato strutturalmente le priorità rispetto al passato – ha spiegato Armani – motivo per il quale sicuramente registreremo molte meno nuove opere e progetti complessi, ma le abbiamo sostituite integralmente, se non di più di quanto previsto a budget, con interventi di manutenzione straordinaria”.

Tra gli aspetti su cui la Società intende continuare a puntare anche il prossimo anno c’è la riappropriazione della progettazione esecutiva. “Si tratta di un elemento fondamentale – ha sottolineato Armani – che richiede competenze aziendali e garantisce maggiore qualità sulle opere appaltate. Quest’anno abbiamo in corso d’appalto circa 80 milioni in servizi di ingegneria e progettazione, che permetteranno di far partire dall’anno prossimo moltissimi lavori con un risparmio notevole in termini di tempo. Arriveremo al 2018 – ha aggiunto il presidente di Anas – con un’accelerazione di esecuzioni rispetto alle procedure di appalto integrato che usavamo in passato”.

Sul tavolo anche la riforma del codice degli appalti che, secondo Armani, “centra l’obiettivo della competenza delle stazioni appaltanti. Senza stazioni appaltanti competenti – ha spiegato il Ceo di Anas – non si possono costruire processi solidi e resistenti al contenzioso. Noi registriamo quest’anno un record dei bandi rispetto ai tre anni precedenti, segno che lo strumento del Codice degli appalti è utile, sicuramente diverso rispetto al passato, perchè richiede che il bando non sia predisposto solo su un progetto vago”.

Infine, il nodo sul contenzioso che può portare a delle incertezze nella definizione delle gare e dei comportamenti. “Abbiamo ancora dei numeri inaccettabili per una paese che vuole essere efficace – ha affermato Armani – visto che il 70% delle gare appaltate da Anas hanno un ricorso. E se guardo alla finestra 2015-2016 il 40% di questi si sono concluse con una durata media di 1 anno, che e’ tempo sottratto all’economia, mentre oltre il 75% di questi contenziosi vengono cassati e risolti a favore delle stazioni appaltanti”.