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“Split Payment” per le PA: Ance prevede conseguenze per le imprese di costruzione

La norma che prevede l’obbligo della PA di versare l’Iva direttamente allo Stato e non più alle imprese avrà conseguenze disastrose per il settore dell’edilizia, già fortemente colpito dalla mancanza di liquidità dovuta ai ritardati pagamenti. È quanto si legge in un comunicato diffuso ieri dall’Ance, Associazione nazionale dei costruttori edili.

“La lotta all’evasione Iva non può che essere un obiettivo condivisibile ma ci troviamo di fronte a una soluzione che scarica sulle spalle delle imprese oneste gli illeciti degli evasori e i doveri di controllo dello Stato”. Questo il commento del Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, alla firma da parte del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, del decreto di attuazione sullo split payment, previsto dalla Legge di stabilità.

“In sostanza – ha spiegato Buzzetti –, alle imprese che lavorano con la PA non sarà pagata più l’Iva con il risultato che nelle casse delle aziende oneste ci sarà un forte ammanco di liquidità che oscillerà tra il 10% e il 22% di quello attualmente incassato”. Il presidente dei costruttori ha poi fatto notare che questo meccanismo è anche in contrasto con le normative europee, sottolineando inoltre che “l’Italia è già sorvegliata speciale della Ue con due procedure di infrazione aperte per i ritardi nei rimborsi Iva e nei pagamenti della Pubblica amministrazione.”

“Se non verrà modificato questo meccanismo per le imprese di costruzione sarà la fine” ha proseguito Buzzetti, rivelando che nelle ultime settimane sta ricevendo centinaia di lettere di protesta da parte delle imprese che “rischiano di chiudere definitivamente i battenti”. “Di fronte all’appello accorato che ci sta venendo dalle imprese – ha concluso – non possiamo rimanere inermi e nei prossimi giorni non sono escluse iniziative di protesta contro questa misura killer”.