Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

La strada 2.0 è high-tech oltre che smart

Oltre l’asfalto c’è di più. Perché le strade, funzionali all’ordinato svolgersi della nostra quotidianità, diventano sempre più “intelligenti”. “Smart”, insomma. Non entità passiva, slegata da tutto il resto che riguarda la mobilità ma parte strategica di questo complesso sistema. “Strade 2.0”, naturalmente.

Le innovazioni tecnologiche, applicate alla viabilità e non solo, le rendono invece una realtà in continuo divenire. Esempi high-tech se ne trovano a iosa. Nella Corea del Sud, ad esempio, i 30 Km di pista ciclabile che collegano la città di Daejeon a quella di Sejong sono interamente coperti da pannelli che, con il fotovoltaico, producono energia elettrica.

Abbiamo led che nelle ore notturne possono essere impiegati come “segnaletica orizzontale dinamica”. Avvisano i conducenti di eventuali pericoli e indicano in maniera più evidente il tracciato stradale.

In Olanda, l’asfalto (se si prende in esame il tratto N329 nei pressi di Oss) è pitturato con una speciale vernice chiamata “Dynamic Paint”. Il giorno assorbe l’energia del sole, di notte si accende di verde per rendere più visibile la segnaletica orizzontale.

Intuizione applicabile anche alle zone pedonali. Si sfrutta l’energia cinetica generata dalle persone che camminano, utilizzando particolari dispositivi, per produrre energia elettrica e, poi, immetterla nella rete di distribuzione o utilizzandola, ad esempio, per gli impianti dell’illuminazione pubblica.

In Austria, ASFINAG, società di proprietà dello Stato che sovrintende alla progettazione, costruzione, manutenzione delle strade austriache, ha fatto installare migliaia di sensori lungo le arterie per instradare i dati attraverso un sistema centrale verso i centri di gestione del traffico.I sensori monitorano gli incidenti e le condizioni stradali e meteo. Una “strada intelligente”, concetto evidentemente di ampia portata, è, quindi, in grado di fornire agli automobilisti delle informazioni a valore aggiunto che aumentano, complessivamente, la sicurezza stradale e il comfort di guida.

Prendiamo come spunto di ulteriore riflessione il Gps. Con la geolocalizzazione si consente all'automobilista, tra l’altro, di scegliere il percorso migliore. Si riducono, di conseguenza, i consumi di carburante, di tempo e si ha una minore congestione del traffico.

Il futuro prospetta novità interessanti. Addirittura, per dirne una, i vetri dei parabrezza dei veicoli potrebbero visualizzare delle informazioni sulla viabilità in real time senza che il conducente del veicolo distolga lo sguardo dalla strada.

Stando a un report di Arup, qualificata società che si occupa di servizi professionali di ingegneria e altro, i trend che caratterizzano le infrastrutture stradali si concentreranno pure, negli anni a venire, sui conglomerati cementizi auto-riparanti. Si tratta di una sorta di "calcestruzzi autorigeneranti". Semplificando, al loro interno avranno dei batteri allo stato dormiente che, nel momento della formazione di una fessura producono un riempimento calcareo resistente, risanando la pavimentazizone. Le buche, d’altronde, sono un problema serio. C’è un’app per smartphone, RoadChecker, applicazione gratuita e attualmente in versione beta, che permette agli automobilisti e ai motociclisti di rilevare quelle pericolose.

Il cellulare, poggiato, sul cruscotto dell’automobile o installato sul manubrio, rileva l’irregolarità presente sull'arteria e la condivide con gli altri utenti. Permette così, a chi sta guidando, di ricevere una notifica sull’approssimarsi della crepa. Non male, come idea.