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L’Italia riparte da 5000 cantieri

Un’azione comune per far ripartire l’economia del Paese ed il sostegno di Governo e Parlamento al Piano di 5mila cantieri proposto da Ance. Questo il risultato raccolto ieri nel corso del ‘Building day’ di Roma dall’Associazione nazionale costruttori, che nei mesi scorsi ha condotto una ricognizione su tutto il territorio nazionale delle opere ‘da fare’.

Un Piano di opere utili in grado di produrre in tempi brevi 165mila posti di lavoro, favorire un giro d’affari per 32 miliardi di euro. Opere destinate a migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini, visto che riguardano per la gran parte la manutenzione di scuole e strade, il dissesto idrogeologico e la riqualificazione di città e periferie.

“Sono anni che siamo immobili – ha sottolineato il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti – ora le condizioni ci sono tutte ma bisogna fare in fretta”. 

“I cantieri che abbiamo recensito grazie alla rete delle nostre associazioni – ha continuato -, alla collaborazione di tutte le amministrazioni locali e grazie anche al prezioso sostegno delle Associazioni della filiera (CNA Costruzioni, ANAEPA Confartigianato, ACI- Produzione e Lavoro e Federcostruzioni) sono pronti a partire. Basta spingere il pulsante giusto.”

Si tratta di 5.300 opere per 9,8 miliardi distribuite su tutto il territorio nazionale: 948 nel Nord-Ovest, 1.128 a Nord-Est, 998 al Centro e 2.199 per il Sud Italia.

Sono interventi per la sicurezza delle scuole (20%), per migliorare la qualità della vita nelle città (16%), per contrastare il rischio idrogeologico (13%) e per la manutenzione delle strade (13%).

Anche in termini di regole, ha detto il presidente dell’Ance, sarebbe opportuno anticipare con un decreto legge, in attesa del recepimento delle direttive Ue, alcune misure urgenti per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti. 

Proprio sulle norme è intervenuto il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, che ha sottolineato come il nuovo Codice degli appalti, che approderà in aula in Parlamento a metà maggio, recepisca già molte delle indicazioni dell’Associazione: "Uno degli effetti del Codice – ha chiarito inoltre Nencini – è il superamento della legge Obiettivo, perché le ragioni su cui si basava non sono state raggiunte”.

“Faremo nostro il Piano di opere proposto dall’Ance”, ha sottolineato nel suo intervento Erasmo D’Angelis, responsabile della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, che, sottolineando la concretezza del lavoro di ricognizione dei costruttori, ha aggiunto: “risorse e piani ci sono, corriamo”.

Il 75% delle opere segnalate è, infatti, a un livello di progettazione avanzata, che ne garantisce una rapida cantierabilità.