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Boom produzione industriale, +3% a maggio; al top dal 2011

Maggio ha portato notizie incoraggianti sul fronte economico, ossia il balzo della produzione industriale e i nuovi 185 mila nuovi contratti di lavoro. Dati che soddisfano pienamente il premier: "Oggi abbiamo un'ulteriore dimostrazione che facendo le riforme le cose cambiano" ha detto Matteo Renzi, al termine di un incontro con il premier irlandese. Anche il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan commenta positivamente i dati sulla produzione industriale, affidando il suo pensiero a Twitter: "Ancora molta strada da fare ma stiamo andando nella direzione giusta".

In particolare, per quanto riguarda la produzione industriale l'indice dell'Istat ha segnato un aumento dello 0,9% rispetto ad aprile. Nella media del trimestre marzo-maggio 2015 la produzione è aumentata dell'1,0% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l'indice è salito in termini tendenziali del 3,0% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di maggio 2014). Il rialzo del 3% della produzione industriale segnato a maggio è il maggiore da agosto 2011, quando si registrò un aumento del 7,1%.

L'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive in tutti i raggruppamenti; aumentano i beni strumentali (+2,3%), l'energia (+1,7%), i beni di consumo (+0,7%) e i beni intermedi (+0,6%).

"Finalmente una buona notizia! Anche se resta da capire se il trend positivo sara' confermato nei prossimi mesi", commenta Massimiliano Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori. Per il Codacons si tratta di un dato "incoraggiante". "Ancora è presto per parlare di una decisa ripresa dell'economia italiana, ma senza dubbio la crescita della produzione industriale indica che qualcosa finalmente si sta muovendo" afferma il presidente Carlo Rienzi.

Per quanto riguarda i dati sul lavoro, sempre a maggio si registrano 184.707 contratti di lavoro in più. Il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro in tutti i settori di attività economica è stato pari a 934.258 mentre le cessazioni sono state pari a 749.551. Oltre trentamila (30.325) contratti a tempo determinato sono stati trasformati in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, con un aumento del dell'43,2% annuo: erano infatti 21.184 a maggio 2014. Un dato significativo riguarda il fatto che Dei 934.258 contratti attivati, 179.643 (circa il 19%), sono contratti a tempo indeterminato.