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Sgalla: “Ogni anno perdono la vita migliaia di persone nell’indifferenza generale”

Il direttore centrale per la polizia stradale è intervenuto alla presentazione del progetto “Mano al volante, occhio alla vita”, promosso dal Moige presentato oggi a Roma

“Gli incidenti stradali sono ancora purtroppo la prima causa di morte per i giovani sotto i trent’anni. Ciò che purtroppo viene spesso sottovalutato, soprattutto tra i giovani, è il pericolo che si corre quando si adottano comportamenti scorretti, come quello di mettersi alla guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, e il reale rischio a cui si espone la propria vita e quella degli altri”.

Lo ha detto Roberto Sgalla, direttore centrale per la polizia stradale, ferroviaria e delle comunicazioni, intervenendo alla presentazione del progetto “Mano al volante, occhio alla vita”, promosso dal Moige.

“Fondamentale è allora – ha spiegato Sgalla – l’impegno congiunto diretto a diffondere ai ragazzi la cultura di una corretta mobilità perché i giovani rappresentano i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale: sono la generazione dei futuri automobilisti e i migliori portavoce del messaggio di legalità con il mondo degli adulti”.

Dichiarazioni corredate anche dai numeri dei dati Istat 2017 sui morti nelle strade: 3300 il numero complessivo, “in particolare – ha poi continuato Sgalla – 25 bambini tra i 0 e i 9 anni. 142 morti tra i 15 e i 19 anni, 232 tra i 20 e i 24 anni, 251 morti tra i 25 e i 29 anni”. “Quello che mi preoccupa – ha commentato – è che ogni anno perdono la vita migliaia di persone nell’indifferenza generale, gli incidenti purtroppo invece hanno una causa, dipendono da comportamenti. Quelli più pericolosi sono alcol e droga.

Oltretutto assistiamo per la droga a un ritorno pesante, anche di quelle che fino a qualche anno fa pensavamo non tornassero sul nostro mercato come l’eroina ma anche la cocaina”.

Più fiducioso Sgalla si è mostrato rispetto al pericolo alcol. “Negli anni – ha infine spiegato – ci sono stati dei significativi risultati. Io ricordo come anni addietro eravamo arrivati a definire i sabati come le stragi del sabato sera. Oggi il famoso slogan “chi beve non guida, chi guida non beve” è diventato un po’ prassi consolidata. Questa filosofia si è fatta avanti”.

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