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Il Gruppo Gavio conferma il trend: più ricavi e meno opere

I dati della Relazione finanziaria semestrale del Gruppo Sias, le concessionarie autostradali del gruppo Gavio (Satap A4, Satap A21, Sav, Autostrada dei Fiori, Salt, Auto Cisa, Torino-Savona, Asti-Cuneo) conferma il trend in corso nel 2015 in tutte le società autostradali italiane: investimenti in progressivo calo, traffico e ricavi in ripresa, aumento anche di redditività operativa e netta.

La relazione semestrale del Gruppo Sias evidenzia una crescita dei volumi di traffico pari al+2,03%.
I ricavi netti da pedaggio sono saliti del 3,93% su base annua, da 446,285 milioni di euro a 463.806. Tale incremento è ascrivibile per 10,6 milioni di euro alla crescita dei volumi di traffico (l’incremento dei volumi – pari al 2,03% – che ha determinato, in considerazione del mix di traffico/tariffa, un effetto sui “ricavi netti da pedaggio” pari al 2,38%) e – per 6,9 milioni di euro (+ 1,55%) – al riconoscimento degli adeguamenti tariffari (limitatamente alla tratta Torino-Milano, +6,5%) a decorrere dal 1° gennaio 2016.

Sui ricavi da pedaggio, peraltro, «tutte le concessionarie controllate hanno attivato le opportune azioni legali sia contro i decreti di sospensione tariffaria del Ministero delle Infrastrutture che risultano illegittimi in quanto riconducono il mancato adeguamento tariffario ad una attività non ancora espletata (approvazione del PEF), la cui competenza è proprio in capo al Ministero stesso, sia il contro il “silenzio della Pubblica Amministrazione” a fronte della mancata approvazione dell’aggiornamento dei Piani Economico-Finanziari nei tempi previsti dalla normativa».

«Alla data di redazione della presente relazione il processo di approvazione dei PEF non è ancora concluso. Tuttavia va evidenziato al riguardo, che il Cipe, nella seduta del 10 agosto u.s., ha espresso parere favorevole, con osservazioni e raccomandazioni, sull’aggiornamento dei Pef».

Gli investimenti in beni reversibili (nuove opere e manutenzione straordinaria) sono in calo del 20% dai 105,4 milioni del primo semestre 2015 agli 83,78 del gennaio-giugno 2016.