La tutela dell’ambiente è uno dei capisaldi degli interventi finalizzati alla realizzazione e manutenzione dei tracciati autostradali gestiti da Autovie Venete. Per la Società autostradale, costruire grandi infrastrutture viarie dotandole di tutti i servizi indispensabili a renderle eco-sostenibili e monitorare costantemente le condizioni del territorio circostante rappresenta infatti una vera e propria filosofia operativa, che si affianca al preciso e puntuale rispetto delle Norme.
Barriere antirumore realizzate con materiali innovativi, una nuova tipologia d’asfalto drenante e, ancora, un’innovativa composizione del calcestruzzo, sono solo alcuni esempi di materiali e soluzioni costruttive utilizzate oggi nella progettazione delle grandi infrastrutture viarie che, con questi accorgimenti progettuali, possono definirsi, a tutti gli effetti, “ecosostenibili”. A ciò, si affianca un accurato monitoraggio ambientale effettuato sul territorio prima dell’avvio dei lavori per la realizzazione di una nuova infrastruttura, durante la costruzione dell’opera e al termine dell’intervento, per assicurare il mantenimento costante del miglior equilibrio ambientale e, di conseguenza, di un adeguato livello di qualità della vita per chi, in quel territorio, vive e lavora. I dati raccolti rappresentano i valori base a cui fare riferimento per verificare, durante i lavori di costruzione, eventuali parametri ambientali anomali, in presenza dei quali vengono apportati i correttivi necessari.
La progettazione
Attualmente, nella progettazione di nuovi tratti autostradali – come la terza corsia della A4 nel tratto Venezia-Trieste (di cui è già stato realizzato il primo lotto da Quarto D’Altino a San Donà di Piave) – vengono sempre prese in considerazione tutte le variabili ambientali da tutelare, dal paesaggio all’ atmosfera, dalle acque al rumore, fino alla rete idrografica nella sua complessità. Per quanto riguarda l’inserimento delle nuove opere nel paesaggio circostante, gli interventi si sviluppano principalmente in due direzioni: da un lato, mascherando l’infrastruttura esistente con interventi a verde (aree e quinte arboree) e, dall’altro, migliorando l’impatto estetico anche attraverso l’utilizzo di speciali materiali.