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Una rete autostradale ecosostenibile

Le nuove infrastrutture viarie, progettate con tecniche innovative e dotate di tecnologie d’avanguardia, sono amiche del territorio

Una rete autostradale ecosostenibile

Ma nuovo assetto autostradale significa anche riduzione dell’inquinamento atmosferico: soprattutto i mezzi pesanti, infatti, con autostrade a più corsie possono mantenere una velocità costante che si traduce in minori consumi e quindi minori emissioni. La rete autostradale di Autovie (progettata quasi 40 anni fa, quando la sensibilità ambientale era minima e non esistevano nemmeno leggi al riguardo) inizialmente non disponeva di un sistema di gestione delle acque, un sistema che è stato introdotto proprio con i progetti delle nuove opere. Attualmente i liquidi (sia acque di piattaforma sia derivanti da eventuali sversamenti accidentali di sostanze chimiche o oleose) vengono raccolti da un sistema impermeabile e portati in zone di trattamento/depurazione normalmente mascherate con piante autoctone. Per ridurre l’inquinamento acustico, sono previste barriere fonoassorbenti nei punti a maggior criticità e protezioni acustiche naturali. Decisamente cresciute, rispetto al passato, le risorse destinate ai previsti interventi a difesa dell’ambiente; nei singoli tratti e lotti dell’autostrada A4 rappresentano una quota importante del costo di ogni opera: la percentuale, infatti, varia dal 12 al 20%.

Il monitoraggio ambientale

Attività fondamentale per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, il monitoraggio consiste in una serie di controlli, effettuati periodicamente, di alcuni parametri biologici, chimici e fisici sulla base dei quali impostare sia gli interventi di tutela, sia, se necessario, quelli di risanamento. Le principali componenti soggette al monitoraggio sono l’atmosfera, le acque, il suolo, la vegetazione, il rumore: per l’atmosfera vengono effettuate periodiche campagne di misurazione della qualità dell’aria e delle condizioni meteo-climatiche utilizzando apparecchiature fisse o mobili, montate su mezzi attrezzati; per l’acqua vengono pianificate indagini a monte e a valle dei cantieri per valutare lo stato ecologico del corso d’acqua, nonché analisi chimiche in laboratorio e in loco.

La stessa attenzione viene riservata alle acque sotterranee, mediante indagini su pozzi idrici esistenti o appositamente realizzati; per il suolo, relativamente alle aree di cantiere, i Tecnici eseguono analisi di laboratorio, analisi pedologiche e valutazioni di tipo agronomico al fine di verificare l’assenza di potenziali contaminazioni del terreno o garantire la restituzione delle aree agli usi agricoli; per il rumore, il monitoraggio prevede misure fonometriche delle emissioni sonore provenienti dalla attività di cantiere e dal traffico stradale, per la verifica del rispetto dei limiti previsti dalla Normativa vigente in materia di inquinamento acustico. Tutti i dati vengono registrati in un Sistema Informativo Territoriale (SIT – GIS) appositamente predisposto per l’archiviazione e la consultazione dei dati, anche da remoto, da parte del personale addetto.

La depurazione delle acque

Per ridurre al minimo il problema dell’inquinamento autostradale del territorio attraversato dall’autostrada A28 nel tratto compreso fra Sacile (PN) e il nodo di interconnessione con la A27, all’altezza di Conegliano, Autovie Venete ha realizzato un corridoio idrico-tecnologico, situato ai bordi delle carreggiate di marcia. Un modello che, una volta testato e messo a punto, è stato poi esteso anche ad altri tratti autostradali. In cosa consiste? Le acque provenienti dalla piattaforma stradale vengono convogliate in appositi fossi che corrono paralleli alla carreggiata e da qui indirizzate verso le vasche di decantazione, composte da tre camere separate dove, attraverso speciali pompe viene effettuata una prima ripulitura dell’acqua, separando la sabbia, i sassi e, in genere, i materiali pesanti.

Dopo il passaggio nella terza vasca, le acque arrivano nel disoleatore dotato di filtri che trattengono la parte oleosa e infine reimmesse nella rete idrica. Le diverse isole sono collegate fra loro grazie a un network informatico che controlla lo stato di funzionamento, consente la raccolta dei dati e permette di verificare, da remoto, la presenza di eventuali anomalie. Un apposito alert, infatti, segnala agli operatori della manutenzione dove si è verificato un guasto o una criticità e quale parte dell’impianto è interessata dal malfunzionamento o dal guasto tecnico, permettendo così di intervenire rapidamente ma soprattutto con efficacia. La gestione del monitoraggio e della manutenzione è effettuata da Autovie Venete che provvede alla pulizia dei filtri e delle vasche e al mantenimento di un elevato livello di efficienza di tutto il sistema.

Un’operazione che richiede una particolare cura, visto che si tratta di una quantità notevole di tecnologia alloggiata all’esterno. Per quanto “protetta” infatti da appositi contenitori, si trova pur sempre in aperta campagna e deve fare i conti con notevoli variazioni climatiche. Il sistema di monitoraggio adottato da Autovie è stato insignito di un prestigioso riconoscimento, il premio europeo “Innovation Awards at Cisco Live 2010” – sezione ambiente, assegnato all’idea ritenuta più innovativa, nell’ambito dell’utilizzo delle nuove tecnologie di networking, per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.