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La nuova politica UE per infrastrutture di trasporto

La nuova politica infrastrutturale dell'Unione trasformerà l'attuale groviglio di strade, ferrovie, aeroporti e canali europei in una rete transeuropea dei trasporti unificata

La nuova politica UE per infrastrutture di trasporto

La nuova politica infrastrutturale dell’UE consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’Est all’Ovest e sostituirà il puzzle attuale dei trasporti con una rete autenticamente europea.

Immagini

  • I nove Corridoi della nuova rete TEN-T
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    I nove Corridoi della nuova rete TEN-T
  • Le autostrade del mare diventeranno sempre più importanti
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    Le autostrade del mare diventeranno sempre più importanti
  • Il trasporto multimodale è visto come il trasporto del futuro
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    Il trasporto multimodale è visto come il trasporto del futuro
  • Il viadotto ferroviario di Jaulny (Francia)
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    Il viadotto ferroviario di Jaulny (Francia)

È la riforma più radicale della politica infrastrutturale mai realizzata dai suoi esordi negli anni Ottanta. Alla base di questa decisione della Commissione ci sono cinque grandi sfide da affrontare:

  • i collegamenti mancanti, in particolare nelle tratte transfrontaliere;
  • la notevole disparità sotto il profilo della qualità e della disponibilità di infrastrutture tra Stati membri;
  • la frammentazione dell’infrastruttura dei trasporti tra i diversi modi di trasporto;
  • raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti del 60% entro il 2050;
  • gli Stati membri continuano ad avere Norme e requisiti operativi diversi, in particolare in materia di interoperabilità. 

La nuova politica istituisce una rete centrale dei trasporti articolata intorno a nove Corridoi principali: due Corridoi Nord-Sud, tre Est-Ovest e quattro diagonali. 

La rete centrale, il cui completamento è previsto entro il 2030, trasformerà i collegamenti Est-Ovest, eliminerà le strozzature, permetterà di aggiornare le infrastrutture e snellire le operazioni connesse ai trasporti transfrontalieri in tutta l’UE e migliorerà le connessioni tra i diversi modi di trasporto. I finanziamenti dell’UE necessari per raggiungere obiettivi così ambiziosi triplicheranno nel periodo 2014-2020 per arrivare a 26,25 miliardi di Euro e saranno quasi tutti (85%) impiegati nella realizzazione di questa rete centrale, grazie allo strumento finanziario “Meccanismo per collegare l’Europa”. 

Finanzieranno inoltre alcune azioni orizzontali quali SESAR per la gestione del traffico aereo ed ERTMS per quello ferroviario. Le stime della Commissione parlano di un investimento globale, nel periodo 2014-2020, di circa 250 miliardi di Euro solo per la rete centrale. I finanziamenti comunitari agiranno in pratica come “capitale di avviamento” per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri e dei privati.

La rete centrale collegherà:

  • 94 grandi porti europei con linee ferroviarie e stradali; 
  • 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che portano alle città principali; 
  • 15.000 km di linee ferroviarie ad Alta Velocità; 
  • 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.

In dettaglio, i nove Corridoi sono:

  • Corridoio Baltico-Adriatico: collega il Mar Baltico al Mare Adriatico attraversando zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale a Vienna e Bratislava, alla Regione delle Alpi orientali e all’Italia settentrionale; 
  • Corridoio Mare del Nord-Mar Baltico: collega i porti della costa orientale del Baltico con i porti del Mare del Nord. Il Corridoio collegherà la Finlandia con l’Estonia con navi traghetto e creerà collegamenti stradali e ferroviari moderni tra i tre Stati baltici da un lato, e la Polonia, la Germania, i Paesi Bassi e il Belgio dall’altro. Il Corridoio comprende anche collegamenti fluviali tra il fiume Oder e i porti di Germania, Paesi Bassi e Belgio, come il “Mittelland-Kanal”;
  • Corridoio Mediterraneo: collega la Penisola Iberica con il confine ungro-ucraino costeggiando il litorale mediterraneo della Spagna e della Francia per poi attraversare le Alpi nell’Italia Settentrionale in direzione Est, toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, e proseguire verso l’Ungheria. A parte il fiume Po e qualche altro canale nel Norditalia, il Corridoio è essenzialmente stradale e ferroviario;
  • Corridoio orientale/mediterraneo orientale: collega le interfacce marittime del Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero e Mediterraneo ottimizzando l’uso dei relativi porti e delle rispettive autostrade del mare. Includendo l’Elba come via navigabile interna permetterà di migliorare le connessioni multimodali tra la Germania settentrionale, la Repubblica Ceca, la Regione della Pannonia e il Sud-Est dell’Europa. Via mare andrà poi dalla Grecia a Cipro;
  • Corridoio scandinavo-mediterraneo: attraversa il Mar Baltico dalla Finlandia e dalla Svezia e passando attraverso la Germania, le Alpi e l’Italia, collega i principali centri urbani e porti della Scandinavia e della Germania settentrionale ai centri industrializzati di produzione della Germania Meridionale, dell’Austria e del Nord Italia e quindi ai porti italiani e di La Valletta (Malta); 
  • Corridoio Reno-Alpi: collega i porti del Mare del Nord di Rotterdam e Anversa con il Mar Mediterraneo a Genova attraversando la Svizzera e passando per alcuni dei principali centri economici della Ruhr, le regioni del Reno-Meno-Neckar e l’agglomerazione di Milano. È un Corridoio multimodale che include il Reno come via navigabile interna;
  • Corridoio atlantico: collega la parte occidentale della Penisola iberica e i porti di Le Havre e Rouen a Parigi e quindi a Mannheim/Strasburgo con linee ferroviarie ad Alta Velocità e linee ferroviarie convenzionali parallele, includendo anche la Senna come via navigabile interna. La dimensione marittima svolge un ruolo cruciale in questo Corridoio;
  • Corridoio Mare del Nord-Mar Mediterraneo: va dall’Irlanda e dal Nord del Regno Unito fino al Mare Mediterraneo nel Sud della Francia attraverso i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo. È un Corridoio multimodale che comprende acque navigabili interne nel Benelux e in Francia;
  • Corridoio Reno-Danubio: con le sue arterie fluviali principali, il Meno e il Danubio, collega le Regioni centrali intorno a Strasburgo e Francoforte sul Meno attraverso la Germania meridionale a Vienna, Bratislava e Budapest per arrivare infine al Mar Nero, con una sezione importante tra Monaco di Baviera e Praga, Zilina, Kosice e il confine ucraino.

A livello nazionale e regionale, la cosiddetta rete globale alimenterà la rete centrale di trasporto. Tale rete globale è parte integrante della strategia TEN-T e sarà gestita in gran parte dagli Stati membri, con la possibilità di ottenere una quota inferiore dei finanziamenti disponibili nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa e della politica regionale. L’obiettivo finale è fare in modo che, entro il 2050, la stragrande maggioranza dei cittadini e delle Imprese europei non disti più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale.

I nuovi orientamenti TEN-T sono molto più dettagliati dei precedenti per quanto riguarda i requisiti,  in modo che, all’orizzonte del 2050, buona parte della rete globale avrà gli stessi standard di piena interoperabilità ed efficienza di quella centrale. Spetterà agli Stati membri presentare alla Commissione proposte dettagliate (entro i primi mesi del 2014), sulla base delle quali saranno assegnati i finanziamenti. Tutti i progetti per la rete centrale dovranno rispondere a specifici requisiti tecnici, come la messa in servizio del sistema ERTMS e la tecnologia per i sistemi di trasporto intelligente in materia di sicurezza stradale (come “eCall”, ad esempio).

Tutti i progetti TEN-T sono sottoposti ad una valutazione rigorosa dell’impatto ambientale prima di essere ammessi al finanziamento comunitario. A tal fine devono soddisfare tutti i requisiti di progettazione e sostenibilità previsti dalla Lgislazione ambientale dell’UE.