Il viadotto Caffaro sulla Autostrada A2 “Autostrada del Mediterraneo”, con uno sviluppo di 400 m e tre luci a terra tutte superiori ai 110 m, risulta una delle principali opere dell’intera autostrada, sia come dimensioni sia come particolarità strutturale. La struttura a doppio cavalletto a V (uguali specularmente e entrambi dissimmetrici con inclinazione di 40° verso le spalle e 35° verso la mezzeria) è stata concepita con due sole fondazioni oltre alle spalle per evitare la pila prevista sul versante sinistro del vallone del torrente Caffaro dal progetto definitivo che, sviluppato secondo un consueto schema di travata continua a cinque luci, presentava la pila P4 intestata in una area di discarica abbandonata di grande estensione.
Lo schema strutturale scelto, infrequente se non proprio del tutto unico, ha permesso di mantenere le cinque campate a livello di impalcato con un conseguente beneficio in termini di spessore dell’impalcato stesso e di ridurre nello stesso tempo alla metà il numero di fondazioni a pozzo da eseguire (si veda http://www.stradeeautostrade.it/infrastrutture/ponti-e-viadotti/2017-09-12/il-montaggio-del-viadotto-caffaro-sulla-a2-del-mediterraneo-60892/).
La genesi del progetto
Il viadotto Caffaro è sito al km 143+200 dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria all’interno del Macrolotto 3, tra Lauria Nord e Lauria Sud in Basilicata, che è caratterizzato dalla galleria Serra Rotonda: quest’ultima, con i suoi oltre 3 km di estesa, è la più lunga galleria di tutta l’autostrada. A seguito dello spostamento a monte del tracciato e della nuova galleria Serra Rotonda, al fine di liberare il versante dalla attuale successione di viadotti e di muri di sostegno assai degradati, la ricostruzione del viadotto è avvenuta in una nuova sede a una distanza di circa 30 m dall’opera preesistente sulla spalla Nord; la distanza si riduce fino a una quasi completa sovrapposizione sulla spalla Sud, laddove il tracciato prosegue nella sede originaria per attraversare così l’abitato di Campo del Galdo, senza sacrificio per le costruzioni esistenti.
Così configurato, il viadotto è lungo circa 400 m e raggiunge un’altezza di circa 90 m sul fondovalle. Il progetto definitivo prevedeva una travata continua con luce massima di 120 m ed impalcato metallico a cassone chiuso in piastra ortotropa con quattro pile per via di corsa e un totale di otto fondazioni a pozzo intestate nella roccia calcarea presente in sito. Durante la fase di progettazione definitiva è stata rilevata la presenza di un’area di discarica in corrispondenza del versante di sinistra della valle attraversata, superficie in abbandono ignota come sviluppo, profondità e rifiuti conferiti.