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Istat, torna a salire la fiducia delle imprese

A novembre in calo import e export extra Ue

Dopo quattro mesi consecutivi di ribassi, torna a salire a dicembre la fiducia delle imprese. L’indice stilato dall’Istat segna un aumento da 103,5 (i minimi dall’aprile 2021) a 107,2. Continua la crescita di quella dei consumatori da 103,6 a 106,7.

L’istituto segnala “un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori soprattutto sulla situazione economica generale e sulla situazione futura”. Per le imprese “si segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti ad eccezione della manifattura”. 

Più in dettaglio, sottolinea l’Istat, “nei servizi di mercato si registra un marcato aumento con l’indice che passa da 96,7 a 106,4; nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio l’incremento è più contenuto (l’indice cresce, rispettivamente, da 161,3 a 162,9 e da 107,5 a 107,8).
Infine si stima un peggioramento della fiducia nella manifattura (l’indice diminuisce da 96,6 a 95,4).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso si abbinano ad attese di produzione in deciso peggioramento. Nelle costruzioni si stima un miglioramento di tutte le componenti.

Nei servizi di mercato si evidenzia un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; anche le attese sugli ordini aumentano ma l’incremento del saldo è meno consistente rispetto ai giudizi.

Con riferimento al commercio al dettaglio, si stima una dinamica estremamente positiva per i giudizi sulle vendite, mentre le relative attese sono in diminuzione; tale evoluzione è determinata dalla grande distribuzione, mentre nella distribuzione tradizionale opinioni negative sulle vendite si uniscono ad un aumento delle relative attese. Quanto alle scorte di prodotti finiti, sono giudicate in decumulo. 

In calo, a novembre, sia le esportazioni (-3%) sia le importazioni (-3,1%) dell’Italia verso i paesi extra Ue27. Lo rende noto l’Istat secondo cui “la flessione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (+2,6%), ed è dovuta soprattutto alle minori vendite di energia (-31,0%), beni intermedi (-3,4%) e beni di consumo non durevoli (-2,5%)”. Anche dal lato dell’import, a esclusione di beni strumentali (+1,7%), si rilevano diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti; le più ampie per energia (-7,5%) e beni di consumo durevoli (-4,5%). 

Il forte ribasso dell’import di energia (-38%) dai paesi extra Ue, a novembre, riduce il deficit energetico dell’Italia a 5,18 miliardi contro gli 8,7 di un anno fa e migliora il saldo commerciale complessivo. E’ quanto si legge nei dati Istat secondo cui il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.224 milioni (+1.841 milioni a novembre 2022).

L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023. Gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-91,8%). 

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