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Autostrada A24 e A25, con sentenza del tribunale assolti assolti i dirigenti imputati per la viabilità su quattro viadotti

Dopo il verdetto favorevole del tribunale dell’Aquila e quello del tribunale di Teramo arriva anche dal Tribunale di Pescara una conclusione che esclude ogni addebito a sette dirigenti di Strada dei Parchi Spa per le imputazioni di “Attentato alla sicurezza dei trasporti” e “Inadempimento nei contratti di pubbliche forniture” alle dorsali autostradali A24 e A25 per i fatti del 2018 relativi alla viabilità su quattro viadotti del tratto Torano-Pescara. I sette dirigenti imputati sono stati assolti «perché il fatto non sussiste».

«La nuova e ulteriore assoluzione arriva dopo il reintegro della società, lo scorso primo gennaio, nella gestione delle due autostrade che collegano Roma ai Capoluoghi abruzzesi, un provvedimento ratificato dal Parlamento senza alcuna opposizione».

«La sentenza di oggi – commenta inoltre la società – è la dimostrazione definitiva di quanto iniqua e infondata sia stata la decisione assunta dal precedente esecutivo nel luglio 2022. Un decreto-legge che aveva disposto la revoca in danno della Concessione sulla base di una norma, mai applicata in altre circostanze pur di fronte ad effettivi accadimenti con gravi conseguenze, che si fondava esclusivamente sulla contestazione alla Concessionaria di non aver eseguito la dovuta manutenzione ordinaria dei viadotti autostradali, in termini corrispondenti alle ipotesi di reato oggetto dei procedimenti giudiziari avviati dalle Procure presso i tre Tribunali».

Il Tribunale di Pescara ha indagato sui quattro viadotti nel tratto Torano-Pescara – Popoli, Bussi, Gole di Popoli e Svincolo di Bussi – contestando fatti risalenti al 2018, quando un’ordinanza impose la limitazione del traffico sullo svincolo di Popoli.

La Strada dei Parchi riferisce che secondo il perito incaricato dalla Procura, Bernardino Chiaia del Politecnico di Torino, «non ci sarebbe mai stato pericolo di crollo, nonostante i piloni visibilmente ammalorati, ma solo precauzione dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova».