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Il treno super-Maglev cinese viaggia a 600 km/h, da Pechino a Shanghai in 2 ore e trenta minuti

In prossimità del terminal dell’aeroporto di Pudong, (Shanghai) c’è, la stazione del Maglev, il treno a lievitazione magnetica. È bianco e molto basso, costruito dalla Siemens che 22 anni fa vinse l’appalto per realizzare convoglio e linea e che il 31 dicembre 2002 consegnò il «pacchetto» per l’inizio dell’attività.

Il centro di Shanghai dista poco meno di 30 chilometri. L’interno è spazioso, le poltrone sono comode ma essenziali. Le porte si chiudono, il Maglev accelera e arriva a toccare i 431 orari, immortalati da un display simile a quello che sul Concorde certificava la quota e la velocità supersonica.

L’ebbrezza della top speed dura però solo un paio di minuti. Poi il convoglio decelera progressivamente e la stazione d’arrivo viene raggiunta in poco più 7 minuti. Esperienza molto breve, che chi scrive ha avuto modo di effettuare.

La «corsa» al treno superveloce che coinvolge un po’ tutti i paesi del mondo dagli Stati Uniti al Giappone, dall’Italia alla già citata Cina.