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Chiude il traforo del Monte Bianco, sulle strade 1800 tir in più

Allarme degli autotrasportatori. Stop ai cantieri in Valsusa e Tangenziale di Torino fino al 2024 per evitare ulteriori disagi. Gli autotrasportatori a chiedono anche da subito l’apertura della seconda canna del Frejus per consentire la messa in sicurezza del traffico merci ed evitare l’incrocio di Tir all’interno del traforo.

Il traforo del Monte Bianco rimarrà chiuso per due mesi. Un fermo previsto che durerà fino al 18 dicembre per consentire l’esecuzione di interventi non rinviabili all’interno del tunnel, ma che unito alla ferrovia che passa dal Frejus ancora ferma per la frana in Francia, potrebbe impattare sulla tangenziale di Torino facendo aumentare l’ingresso di 1800 i tir in più al giorno sulla tratta. 

Recentemente è stato deciso in un vertice in Prefettura, lo stop a tutti i cantieri in Valsusa, sulla Torino – Bardonecchia e in tangenziale fino al 2024. E, in caso di chiusura parziale o totale dell’A32 le due statali valsusine saranno usate come viabilità alternativa. 

Secondo le previsioni dei gestori della rete autostradale indicano in circa tremila, dei quali 1800 pesanti, i veicoli che dal Monte Bianco transiteranno dal traforo del Frejus e poi dalla tangenziale. Si creeranno problemi anche sulle altre strade della Liguria, non considerate come alternative ma che, insieme con i cantieri ancora aperti, vedranno aumentare il traffico.  Gli interventi per mitigare gli inevitabili disagi per gli automobilisti prevedono anche la riduzione al minimo delle attività di cantiere in corso e anche la possibilità, in caso di traffico particolarmente congestionato in tangenziale, di sospendere il cantiere nel tratto di avvicinamento alla A32. 

La chiusura del traforo del Monte Bianco avrà anche ricadute sul territorio tanto da spingere gli autotrasportatori a chiedere subito l’apertura della seconda canna del Frejus per consentire la messa in sicurezza del traffico merci ed evitare l’incrocio di Tir all’interno del traforo, come dichiarato da Enzo Pompilio, presidente subalpino della Federazione degli autotrasportatori. Si rischia l’isolamento per la provincia di Torino e dell’area confinante del cuneese è molto alto visto anche il blocco dell’Autostrada ferroviaria che collega Orbassano con Aiton in Francia.  

Secondo le stime di Confindustria Valle d’Aosta la chiusura per tre mesi del Bianco equivarrebbe ad un calo dello 0,3% del Pil del Nord Ovest. Per questo, sempre secondo Pompilio, servono interventi strutturali perché la chiusura prolungata del traforo per 18 anni, tempo stimato per i lavori, l’economia del Nord Ovest subirebbe un danno complessivo di undici miliardi.