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Il boom del mercato dell’intelligenza artificiale traina l’Italia verso il futuro

Una medio-grande impresa su due, nel 2022, ha avviato un “A.I. project”. Gli USA rappresentano il 41,2% dell’intera unità di mercato, seguiti da Cina, Giappone e Canada. Si prevede che in Europa l’asset supererà i 26 miliardi entro il 2025

La chiave dell’intelligenza artificiale è sempre stata la rappresentazione”: con queste parole il neuroscienziato Jeff Hawkins definisce una tecnologia che al giorno d’oggi rappresenta sempre più un’opportunità da cogliere e sviluppare a livello globale. 

Le prime conferme in merito giungono da una serie di testate e portali economici internazionali che mettono in mostra la crescita esponenziale del mercato dell’intelligenza artificiale nel corso del 2022 e in vista delle prossime annate. Studi di settore dicono che il mercato globale dell’intelligenza artificiale raggiungerà quota 387 miliardi di dollari di fatturato entro la fine dell’anno e si prevede che si arrivi a superare il triliardo di ricavi entro il 2029 (+260% rispetto all’anno corrente).

Entrando nel dettaglio: gli USA rappresentano il 41,2% del settore, la Cina raggiungerà i 64,7 miliardi di fatturato entro il 2027 con una crescita media annuale composta del 39,1%; il Canada e il Giappone, indicano rispettivamente un tasso annuo di crescita composto del 29% e del 27,6%. 

In Europa, stando a quanto indicato dal sito web tedesco Statista, che segue statistiche in ambito economico, si dovrebbe registrare un incremento considerevole con ricavi in aumento, fino a sfiorare i 27 miliardi entro il prossimo triennio.

Tra le potenze del Vecchio Continente: il mercato dell’intelligenza artificiale nel Regno Unito dovrebbe svilupparsi con un tasso annuo di crescita composto del 36% fino al 2025; segue la Germania con una crescita del 34,1%, poi la Francia che è pronta ad effettuare un investimento da 2,2 miliardi di euro per aiutare startup e imprese centrate sull’ Intelligenza Artificiale.

L’Italia, nel settore, registra numeri molto importanti: secondo un’analisi della Rome Business School, il mercato made in Italy dell’I.A. nel solo 2021 ha registrato un incremento del 27%, arrivando a 380 milioni di euro di fatturato e raddoppiando il proprio valore in soli due anni.

Inoltre, il 53% delle aziende medio grandi del Bel Paese dichiara di aver avviato almeno un progetto di Intelligenza Artificiale nel corso dell’ultimo anno solare. Tra queste c’è anche QuestIT, azienda specializzata nella realizzazione di tecnologie proprietarie d’intelligenza artificiale che si è messa in luce con l’organizzazione del primo “Avacontest” e con la realizzazione della prima guida turistica virtuale a supporto di locali e turisti per il Palio di Siena. 

L’intelligenza artificiale ha appena iniziato la propria campagna di conquista del Globo – afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT – Con il crescere delle funzionalità e dei campi di applicazione, l’IA è destinata a prendere sempre più spazio all’interno del panorama europeo e mondiale. I dati poi non mentono: anche in Italia cresce sempre più il numero di aziende, perlopiù grandi, che si affidano all’intelligenza artificiale per ampliare il proprio business, gestire il personale e guardare al futuro con maggiore entusiasmo ed efficacia“.

Oltre a numeri di mercato e acquisizioni strategiche, il presente dell’IA viene caratterizzato anche da trend innovativi e futuristici come l’analisi dei dati aziendali e la programmazione di azioni ed investimenti da parte delle realtà imprenditoriali.

A questo proposito, la piattaforma Linkedin sottolinea il fatto che la crescente adozione di soluzioni basate su banche dati virtuali abbia aumentato la richiesta di sistemi integrati con l’intelligenza artificiale e il quotidiano britannico “The Times” parla dello sport come di uno scenario fortemente influenzato dalla “A.I. age”, dalle strategie di gioco agli allenamenti fino alla gestione della vendita di biglietti.

L’intelligenza artificiale mette il turbo anche alla ricerca di nuovi algoritmi utili per le traduzioni di testi e il riconoscimento delle immagini. Lo studio arriva dall’azienda Deep Mind di Google con AlphaTensor, il sistema che ha permesso di identificare tutte le migliori “scorciatoie” per rendere più semplici alcuni tipi di calcoli complessi. I risultati, ottenuti sotto la guida di Alhussein Fawzi, ricercatore di DeepMind, sono pubblicati sulla rivista “Nature”.