Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Lotta ai cambiamenti climatici, un momento decisivo per tutto il mondo

(Come riportato in una nota di Susanna Brusi – Unità “Infrastruttura Tecnologica, Impianti, Energia” Anas, Gruppo FS Italiane)

Gli obiettivi della COP26 di Glasgow e un focus su come affrontare gli effetti del riscaldamento globale. Anas sta già definendo interventi di manutenzione programmata volti ad incrementare l’efficienza energetica degli impianti presenti in galleria.

Viviamo in un’epoca di grande complessità, in cui il pianeta cresce sempre più velocemente, con un modello energetico non più sostenibile, mentre il mondo ci chiede un impegno globale e concreto per una progressiva decarbonizzazione da realizzare al più presto. Accogliere la sfida significa garantire efficienza in tutti i settori dell’energia.  

Nello scorso del 2015 a Parigi, i leader mondiali hanno raggiunto un accordo storico nei confronti del cambiamento climatico. L’obiettivo condiviso è mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C sopra i livelli preindustriali e di limitare l’aumento a 1,5°C al fine di ridurre il surriscaldamento globale. 

Rinviata al 2021 a causa della pandemia, la “Conference of Parties” – COP26 è in corso in questi giorni a Glasgow: è iniziata il 31 ottobre e terminerà il 12 novembre 2021. Sotto la presidenza del Regno Unito in partenariato con l’Italia, riunisce tutti i leader mondiali e maggiori esponenti esperti di tematiche ambientali all’interno della comunità scientifica. L’obiettivo ultimo della COP26 è raggiungere un accordo sulle strategie da adottare per contrastare gli effetti del cambiamento climatico da qui fino al 2030 e poi fino al 2050: un decennio considerato determinante per il futuro del nostro pianeta, in quanto rappresenta l’ultima possibilità per poter agire prima che sia troppo tardi. 

Le strategie di azione alla base della COP26 possono essere ricondotte a due principi nella lotta all’emergenza climatica: adattamento e mitigazione, intesi come due facce della stessa medaglia. Introdotto già con l’Accordo di Parigi “adattamento” vuol dire mettere in atto azioni che abbiano come obiettivo la limitazione dei danni causati dal cambiamento climatico, il termine “mitigazione”, invece, fu introdotto nel Protocollo di Kyoto e significa attuare misure affinché si possa contrastare questo cambiamento. 

I principi suddetti sono ispiratori dei punti discussi proprio durante la COP26, da cui sono risultate le seguenti linee d’azione:  

  • Azzerare le emissioni nette a livello globale e limitare l’aumento delle temperature 1,5 °C entro il 2050. Per fare questo, tutti i Paesi dovranno impegnarsi nella riduzione della deforestazione, accelerare la transizione ecologica, abbandonando le fonti fossili e investendo in quelle rinnovabili. 
  • Salvaguardare gli ecosistemi e le comunità umane nei luoghi dove il cambiamento climatico sta avendo il suo maggiore impatto e anche nei luoghi in cui avrà conseguenze in futuro: il cambiamento, infatti, è già in atto e provocherà effetti devastanti anche “azzerando le emissioni domani”. Bisogna dunque mettere i Paesi colpiti nelle condizioni di essere in grado di proteggere e ripristinare gli ecosistemi ma anche costruire strutture più resilienti, per contrastare la perdita di infrastrutture, mezzi di sussistenza e vite umane e per limitare le migrazioni climatiche. 
  • Mantenere la promessa, fatta dai Paesi sviluppati, di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno tra finanza pubblica e privata per il clima, affinché si possano raggiungere i primi due obiettivi. Lo si doveva fare il 2020, ci si riuscirà tra il 2022 e il 2023.
  • Lavorare insieme, collaborare, adottando il “Libro delle Regole” per rendere realmente operativo l’Accordo di Parigi e rafforzando gli impegni tra tutti i membri della società, i governi, ma anche i singoli cittadini. 

Sicuramente l’azione centrale che dovrà guidare tutti gli Stati e i Paesi è accelerare la transizione dalle fonti fossili, in particolar modo il carbone, alle fonti rinnovabili. Il settore energetico rappresenta un quarto delle emissioni globali di gas serra e per raggiungere gli obiettivi dell’accordo del 2015, ci si deve necessariamente allontanare dal carbone, fino ad abbandonarlo completamente, e passare all’energia pulita circa cinque volte più velocemente di quanto non sia attualmente.

Anche il trasporto su strada è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali, con valori che stanno aumentando più rapidamente di quelle di qualsiasi altro settore. È già in corso il passaggio a veicoli a emissioni zero, ma questa transizione deve avvenire molto più rapidamente, includendo non solo automobili, ma anche furgoni, autobus e mezzi più pesanti come camion e autocarri. 

Siamo di fronte alla doppia minaccia del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. Uno non può essere risolto senza affrontare l’altro. L’agricoltura, la silvicoltura e altri usi del suolo rappresentano quasi un quarto delle emissioni globali di gas serra, ma allo stesso tempo, gli ecosistemi ci proteggono, contribuendo a mantenere l’aria più pulita. 

In Italia, il processo di decarbonizzazione e la transizione energetica verso una sempre maggiore integrazione di fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale richiedono un piano di investimenti importanti per l’ammodernamento della rete elettrica nazionale. Terna – Rete Elettrica Nazionale, l’operatore italiano che gestisce le reti di trasmissione dell’energia elettrica, occupa un ruolo centrale come abilitatore e regista della transizione del mercato dell’elettricità verso le fonti rinnovabili. Per raggiungere i target internazionali, infatti, la rete elettrica risulta essere il principale fattore abilitante. 

In occasione della COP26, Terna ha presentato una piattaforma interattiva sul Climate Change chiamata “Terna4Green” che monitora i dati di produzione di energia elettrica e le relative emissioni di CO2 nel percorso nazionale verso i target di sviluppo sostenibile.  

In particolare, nella sezione “Risparmio CO2” sono espresse le tonnellate di anidride carbonica che si risparmiano, ogni ora, in tutta Italia e in ogni singola zona di mercato, grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, come idrico, eolico, fotovoltaico e geotermoelettrico.

Nella pagina “Emissioni CO2” sono, invece, rappresentate le emissioni di anidride carbonica in atmosfera dovute alla produzione elettrica nazionale, suddivise per tipologia di combustibile. 

I dati messi a disposizione da Terna consentono di generare uno storico in grado di leggere la progressione giornaliera, mensile e annuale dell’anidride carbonica risparmiata e fare un confronto tra la performance delle diverse fonti rinnovabili. L’effetto è la rappresentazione, grafica e puntuale, dell’andamento del processo di decarbonizzazione collegata alla produzione di energia elettrica rinnovabile. 

In questa prospettiva, è sempre più necessaria, però, una stretta collaborazione tra i principali attori del settore energetico, le istituzioni, le imprese e le associazioni, in modo da condividere una visione sugli scenari possibili e garantire le azioni da mettere in campo.

Anas sta già definendo interventi di manutenzione programmata volti ad incrementare l’efficienza energetica degli impianti presenti in galleria, quali ad esempio l’illuminazione e la ventilazione.

Gli interventi di ammodernamento degli impianti di illuminazione prevedono l’utilizzo di corpi illuminanti caratterizzati da un’alta efficienza luminosa, garantendo livelli di sicurezza e di comfort visivo significativamente migliorati, oltre che un elevato risparmio energetico. Al fine di utilizzare in maniera ottimale gli ulteriori vantaggi derivanti dal corretto uso del sistema di regolazione del flusso luminoso, ha predisposto delle azioni operative da seguire per evitare inutili dispendi di energia.

Lo stesso per gli impianti di ventilazione, il cui sistema di gestione da remoto se impostato sulla modalità “manuale” provoca il funzionamento dei ventilatori in modo continuativo h24 e non in base a quanto rilevato dai sensori di fumo/incendio all’interno delle gallerie.

Inoltre, sono in corso di definizione altri interventi che vedranno coinvolte le utenze che Anas gestisce, sia in Media Tensione che in Bassa Tensione, relative non solo alle gallerie, ma anche agli svincoli ed impianti in itinere, tali da poter garantire un miglior utilizzo del vettore energetico elettrico e, di conseguenza, una significativa riduzione delle emissioni di CO2.