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Il presidente di Confindustria Bonomi: ora grande patto per l’Italia o rischiamo crisi irreversibile

(come riportato da Rai News)

 “Stiamo vivendo giorni decisivi, o tra governo e parti sociali ci confrontiamo, ci ascoltiamo e lavoriamo tutti uniti a un Grande Patto per l’Italia, oppure entriamo in una crisi drammatica, dalla quale rischiamo di non uscire più”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato da ‘La Stampa’. Da settembre, secondo Bonomi, “rischiamo davvero una strage occupazionale: possono saltare un milione di posti di lavoro”

Si avvicina a grandi passi la ripresa di settembre e con essa lo spettro di un autunno gelido per l’economia italiana reduce dai mesi dell’epidemia di covid. In questo contesto arriva da Confindustria un allarme e insieme una proposta per il governo e per le altre parti sociali. Un grande patto per l’Italia “Facciamo tutti insieme un Grande Patto per l’Italia. Lavoriamo con spirito di coesione nazionale,dimostrando che ci sentiamo tutti sulla stessa barca così come chiede il Presidente della Repubblica”, altrimenti il rischio è una “crisi irreversibile”. A lanciare la proposta è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato in apertura dal direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini. Tre punti Il patto “deve ruotare su tre punti essenziali. Primo punto:un piano di riforme strutturali, sfruttando i fondi Ue. Secondo punto: un piano di politica industriale di mercato, rinunciando a ogni disegno statalista che alla fine serve solo a ridistribuire potere e poltrone. Terzo punto: operazione fiducia sulle imprese”, spiega Bonomi. La denuncia: tutto fermo “Mi aspettavo un agosto completamente diverso. Faccio solo qualche esempio. Primo, il governo ha varato le misure anti-crisi, ma mancano oltre 400 decreti attuativi: tutto fermo. Secondo, ci avevano detto che ad agosto avrebbero lavorato alla stesura del piano di riforme da presentare alla Ue per ottenere i contributi del Recovery Fund: tutto fermo. Terzo – prosegue Bonomi – si profila di nuovo un’emergenza sanitaria e anche su quel fronte ci avevano detto che avrebbero presentato progetti per attivare i prestiti del Mes: tutto fermo. Quarto: il 14 settembre dovrebbero ricominciare le scuole, ma ancora non si è capito se e come riapriranno: tutto fermo. Il paradossi dei banchi Da settimane siamo inchiodati a discutere sui banchi a rotelle, non riusciamo neanche a sapere quali sono le 11 imprese che li starebbero fabbricando, siamo al paradosso che c’è una sorta di segreto di stato su una gara pubblica”. Nel decreto di agosto “c’è un timido segnale, ma non è quello che serve al Paese. Capisco Gualtieri che predica ottimismo, ma non è così che si raggiunge l’obiettivo”, sottolinea Bonomi. I 100 miliardi “sono quasi tutti bonus a pioggia”. Per il leader degli industriali “un milione di posti di lavoro bruciati resta un numero molto credibile”. L’emorragia si può arginare “ridisegnando il sistema della protezione sociale,come noi abbiamo chiesto ai primi di luglio. Ma adesso è più difficile, perché si è perso tempo prezioso”. Sui contratti,”siamo i primi a volerli rinnovare. E chi ci accusa del contrario è un bugiardo. Ma noi chiediamo che chi sottoscrive i patti poi si impegni a rispettarli”. In merito al presidente dell’Inps Tridico, “ha parlato di 234mila imprese che hanno preso la Cig senza averne diritto. Ma nessuna denuncia”, rimarca Bonomi.