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Torino-Lione, riparte il cantiere: a Chiomonte lavori dal 2020

Via libera all’intervento per nicchie d’interscambio alla Maddalena. Tunnel di base: entro aprile le offerte delle imprese per i lotti in Francia

Riportiamo un articolo di Filomena Greco scritto per Edilizia e Territorio sul via libera della Conferenza intergovernativa costituita da Italia e Francia per proseguire la progettazione e lavori della Torino-Lione.

Torna a riunirsi a Torino dopo quasi un anno la Cig, Conferenza intergovernativa costituita da Italia e Francia per seguire progettazione e lavori della Torino-Lione. Mentre oggi a Parigi un cda di Telt – società italo-francese responsabile della realizzazione della tratta internazionale dell’opera – darà il via libera all’invio dei capitolati alle aziende che si sono candidate per realizzare lo scavo del tunnel di base in territorio francese e che avranno tempo fino al 17 aprile per presentare le offerte.

In totale, lavori per 2,3 miliardi che dovrebbero partire entro la fine del 2020. La stessa procedura – gli Avis de Marches – è in corso anche per il fronte italiano dei lavori – valore pari a un miliardo – sebbene con un disallineamento di circa tre mesi. In totale sono un centinaio le aziende in corsa per aggiudicarsi i lavori. In Francia si lavora nel cantiere di Saint Martin La Porte e in altre due località mentre in Italia si tornerà a scavare a partire dalle prossime settimane.

A fare il punto nella sede della Regione Piemonte è il direttore generale di Telt Mario Virano che ha confermato l’avvio di una nuova fase di lavori all’interno del tunnel della Maddalena di Chiomonte: «Telt autorizzerà la firma del contratto per realizzare all’interno della galleria geognostica 23 nicchie, un lavoro che vale circa 40 milioni».

Si tratta di un intervento necessario a realizzare spazi di interscambio per i mezzi all’interno della galleria di sette chilometri e mezzo scavata in Valsusa: diventerà il cantiere principale per i futuri lavori di scavo del tunnel di base sul territorio italiano.

Lavori e ritardi

«Per l’Europa il corridoio mediterraneo resta una priorità, a questo punto è necessario accelerare». L’appello arriva dalla coordinatrice dell’Unione europea per il Corridoio mediterraneo, Iveta Radičová, che ha partecipato alla Cig di Torino. «Sulla Torino-Lione – sottolinea – si sono già accumulati ritardi per 18 mesi, bisogna recuperare, vogliamo sia pronta per il 2030». La posizione politica dell’Europa a sostegno delle infrastrutture di collegamento non è cambiata, assicura Radičová: Bisogna puntare sulla realizzazione di questi corridoi per spostare il trasporto su ferro, un tema che si affianca a quello del Green Deal. «L’Europa – aggiunge – ha grandi differenze e discrepanze e la risposta non è la chiusura dei confini ma piuttosto aumentare la capacita di movimento di merci, persone e capitali».

In Francia, sono in corso lavori per circa 750 milioni, spiega Virano. Si scava per il prolungamento del tunnel di Saint Martin La Porte, che rappresenta di fatto i primi nove chilometri del tunnel di base. Si sta poi realizzando la tranchée couverte, la galleria artificiale che rappresenterà l’imbocco del futuro tunnel di base, inoltre si lavora costruire i pozzi di ventilazione in località Avrieux, infine si sta attrezzando la stazione di Saint Jean de Maurienne in vista della futura destinazione a polo intermodale.

In Italia si tornerà a scavare a inizio 2020 per realizzare le 23 nicchie nel tunnel della Maddalena, inoltre Sitaf, gestore dell’A32, per conto di Telt ha bandito la gara da oltre 60 milioni per realizzare lo svincolo di Chiomonte mentre il prossimo passo sarà la gara per realizzare l’autoporto di Susa. Assegnata invece la direzione lavori sulla tratta italiana del tunnel di base, ad aggiudicarsi il lotto da venti milioni è stato un raggruppamento di imprese italo-svizzero-francese.

Le compensazioni
Sul tema delle compensazioni per i cantieri entra in campo la Regione Piemonte, con il presidente Alberto Cirio che annuncia la costituzione di un Comitato di pilotaggio sulla Torino-Lione, come previsto dalla legge regionale del 2011 (la numero 4). Sullo sfondo, l’empasse dell’Osservatorio sulla Torino-Lione che con la scadenza dell’incarico a Paolo Foietta, ex commissario di Governo per la Torino-Lione, di fatto è fermo da febbraio scorso.

«La mancanza di un organismo operativo blocca le procedure per selezionare e finanziare i progetti da realizzare con i fondi per le compensazioni» sottolinea Cirio. La Regione chiederà a Governo, comuni e area metropolitana di indicare un rappresentante con l’obiettivo di avere un tavolo operativo già nel mese di gennaio.

Sul piatto ci sono risorse per un centinaio di milioni, 32 dei quali già stanziati da parte dell’Esecutivo e soltanto un milione e mezzo è stato finora erogato. «Di fronte all’inerzia del Governo – dice Cirio polemico – abbiamo deciso di intervenire, la Regione è disponibile anche ad anticipare questi fondi ai Comuni con il contributo della Bei o di Cassa Depositi e Prestiti».

Sul tavolo della Commissione intergovernativa anche il tema della sicurezza del tunnel del Frejus destinato, come anticipa Foietta, a dimezzare – da 91 a 45 treni al giorno – la sua capacità proprio per motivi di sicurezza. Un anno fa i francesi hanno chiesto alla Cig di fare un audit per verificare le condizioni di sicurezza e le anticipazioni dello studio, consegnate ieri, vanno in questa direzione. «Abbiamo chiesto che il Comitato di sicurezza notifichi l’esito alle ferrovie italiane e francesi entro il 15 gennaio – spiega Foietta – dopodiché le limitazioni diventeranno operative. Oggi, rispetto ad una capacità massima di 91 treni al giorno, ne passano 46, 30 merci e 16 passeggeri. Con l’attuale traffico, la linea arriva al massimo livello di saturazione».