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Strada Magenta-Abbiategrasso-Vigevano: le imprese la vogliono

La nuova strada Magenta-Abbiategrasso-Vigevano tangenziale ovest di Milano, che costituisce il proseguimento verso sud della Malpensa-Boffalora, consentirà di collegare l’autostrada A4 e Milano in maniera più veloce al magentino, all’abbiatense e alla lomellina. Si tratta di un progetto che va a migliorare sensibilmente la dotazione infrastrutturale di alcuni dei territori meno accessibili
dell’area vasta milanese. E le imprese del territorio lo sanno bene.

Da un sondaggio effettuato da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, l’81% del campione è favorevole alla realizzazione della nuova strada in quanto viene ritenuta necessaria per migliorare la circolazione di persone e merci delle aziende e per ridurre i costi logistici.

Il 56% delle imprese intervistate la ritiene utile per favorire nuovi investimenti nel proprio Comune o nei Comuni limitrofi, mentre il 71% pensa che possa migliorare l’attrattività del territorio di riferimento e favorire l’insediamento di nuove imprese. Infatti il 63% delle imprese valuta l’accessibilità stradale del suo Comune insoddisfacente o molto insoddisfacente, mentre solo per il 35% risulta essere adeguata alle esigenze di mobilità di persone e merci.
Insomma, questa strada le imprese la vogliono!

Ma vediamo a che punto è l’iter. Qualche passo in avanti è stato fatto, il contratto di programma di ANAS approvato dal CIPE lo scorso 6 agosto conferma infatti lo stanziamento di 220 milioni di euro per la realizzazione dello stralcio funzionale Magenta-Abbiategrasso-Vigevano. Situazione più controversa sul fronte del consenso all’opera da parte delle amministrazioni locali coinvolte dopo l’incontro di illustrazione del progetto da parte di ANAS del 30 settembre scorso. Al parere positivo condizionato ad alcune migliorie di Boffalora sopra Ticino, Magenta, Robecco sul Naviglio, Abbiategrasso, Ozzero e Vigevano si contrappongono le contrarietà di Cassinetta di Lugagnano e Albairate e dei parchi del Ticino e Agricolo Sud, nonché della Città Metropolitana di Milano, che ha proposto l’alternativa di riqualificare la viabilità esistente lasciando tuttavia un “buco” progettuale per quanto riguarda la circonvallazione di Robecco sul Naviglio.

Adesso è tutto nelle mani degli Uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dovrà decidere se approvare il progetto definitivo di ANAS e quindi dare finalmente il via ai cantieri.