Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Concessionarie, nella delega appalti si apre una «scappatoia» per i lavori in house di Atlantia

Si apre uno spiraglio per l'esclusione di Autostrade dal perimetro delle nuove norme in materia di concessioni, inserite nel disegno di legge delega in materia di appalti appena approdato alla Camera. Se n'è parlato nel corso del convegno su concorrenza e mercato organizzato giovedì mattina a Roma da Federcostruzioni. Anche se nessuno lo dice chiaramente, diversi tasselli cominciano a muoversi in questa direzione: la deroga inserita all'ultimo minuto dal Senato potrebbe consentire ad Atlantia di continuare a mandare in gara solo il 60% dei suoi lavori, senza arrivare a quota 100%, come previsto dalla regola generale del Ddl. E questo, secondo Aspi, avrebbe anche un effetto positivo sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche.

In base alla formulazione uscita dal Senato, sono escluse dal nuovo obbligo le concessioni in essere affidate con procedure di gara ad evidenza pubblica secondo il diritto dell'Unione europea. A loro, e alle concessioni vecchie e nuove affidate in project financing, si applicano le regole vigenti: quindi, solo il 60% di lavori, servizi e forniture maturati nell'ambito della concessione deve andare sul mercato. Questa formulazione, a conti fatti, potrebbe aprire uno spiraglio per il principale gruppo autostradale italiano.

Gennarino Tozzi, direttore progetti infrastrutturali di Atlantia, fa una valutazione economica, partendo dal presupposto che "l'interpretazione della norma va chiesta a chi l'ha scritta". Quindi, non si sbilancia sulle questioni interpretative. Oltre alle considerazioni di diritto, però, c'è un tema di mercato e di tempi di realizzazione delle opere, che lo porta a dire: "Penso che non si debba applicare a noi". Il motivo è che l'affidamento in house di una quota di lavori non garantisce solo il concessionario, assicurandogli un vantaggio, ma dà anche un apporto al paese in termini di velocità. "Lo dimostra – dice ancora Tozzi – il caso della A14, che è stata fatta in parte in house e in parte con gara. Gli appalti rimasti all'interno del gruppo sono stati realizzati in tre anni, gli altri mediamente tra i 6 e i 9 anni". Quindi, "è il sistema che ha bisogno di società come Pavimental per fare i lavori rapidamente".

Al di là dell'opportunità, poi, anche l'interpretazione delle norme potrebbe essere favorevole ad Atlantia. Nella nozione di gara ad evidenza pubblica può certamente includersi la procedura negoziata. E, nel caso di Autostrade, una gara c'è stata, come ricorda Paolo Costa, presidente dell'Autorità portuale di Venezia ed ex ministro dei Lavori pubblici, proprio nel periodo della privatizzazione dell'azienda ex Iri: "Non si tratta di un caso di concessione affidata senza gara.

In raccordo con l'Unione europea la gara per la concessione è stata sostituita da una gara per la privatizzazione". Parole che lasciano più di uno spazio a un'interpretazione favorevole ad Atlantia: essendo stata affidata con gara, la sua concessione rientrerebbe perfettamente nel perimetro della deroga indicata dal Senato.