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Compensazioni Tav, arrivano tutti i 112,5 milioni per i comuni della Val Susa

I soldi? Arriveranno tutti quelli pattuiti. Graziano Delrio, ministro per i Trasporti e le Infrastrutture, ha tranquillizzato i sindaci della Val Susa dopo la delibera del Cipe che, ad inizio mese, aveva previsto solo 32 milioni, sui 112,5 previsti, per le compensazioni legate alla realizzazione dell'alta velocità ferroviaria tra Torino e Lione.

Dunque i Sindaci possono stare tranquilli ed il ministro ha invitato anche i primi cittadini dei Comuni che si oppongono all'opera a partecipare ai prossimi incontri dell'Osservatorio. Perché tutti insieme potranno predisporre i progetti che verranno finanziati. A questo proposito Paolo Foietta, presidente dell'Osservatorio e Commissario di Governo, sottolinea come sia radicalmente cambiato l'approccio nei confronti delle compensazioni.

«I finanziamenti – spiega – non serviranno per acquistare fioriere, per realizzare rotonde stradali, per inaugurare campi di calcio. I progetti dovranno servire per garantire uno sviluppo del territorio. I soldi ci sono, ma devono essere spesi bene».

D'altronde non basterebbero le fioriere a rimediare ai danni ambientali provocati non dalle infrastrutture come l'autostrada o la prossima linea ferroviaria, ma dai Tecnici comunali che hanno permesso e favorito la rovina estetica della Bassa Valle con capannoni ed abitazioni senza il minimo rapporto con il territorio.

Per questo, ricorda Foietta, è nato il progetto Smart Susa Valley che prevede interventi sul fronte dell'innovazione, delle nuove tecnologie per la comunicazione, dell'utilizzo dell'energia come strumento per attrarre nuove imprese sul territorio. Un'energia rinnovabile, a partire da quella idroelettrica, e a costi ridotti. E poi i progetti riguarderanno la salvaguardia del patrimonio edilizio esistente, puntando ad esempio sull'adeguamento dei servizi scolastici. E non mancheranno gli interventi per migliorare l'assetto ambientale e idrogeologico.

D'altronde il ministro Delrio ha invitato i sindaci della Valle a guardare ad un duplice obiettivo. Da un lato i vantaggi dell'alta velocità per la Val Susa, con le compensazioni che devono portare a realizzare i progetti per il territorio ad una velocità superiore a quella della nuova linea ferroviaria; dall'altra il ruolo strategico del corridoio ferroviario ad alta velocità non solo per l'Italia, ma anche per l'Europa e non solo.

Perché il corridoio ferroviario non si fermerà a Budapest o in Ucraina ma sarà collegato alla nuova linea ferroviaria che partirà dall'estremo margine orientale della Cina per arrivare in Europa Occidentale dopo aver attraversato l'Asia Centrale con collegamenti che raggiungeranno Mosca o Astana lungo una riammodernata "via della seta".

Un'opera che servirà ai commerci euroasiatici, ma anche a spostare il traffico dalla strada alla ferrovia, così come hanno già fatto Austria e Svizzera. Delrio ha ricordato che, in accordo con il governo francese, si stanno rispettando i tempi, «nel 2017 si comincia con i lavori e nel 2018 ci presenteremo all'Unione europea per ulteriori finanziamenti». Per il ministro l'opera è anche una dimostrazione che l'Europa, «pur mantenendo la dovuta attenzione al rigore del bilancio, deve pensare di più alla crescita». Per questo con il sottosegretario francese Alain Vidalies si è discusso di accelerare sul fronte dell'autostrada ferroviaria alpina su cui l'Italia deve svolgere alcuni adempimenti.