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Autovie Venete verso l’affidamento in house, accordo Delrio-Serracchiani

Anche Autovie Venete punta direttamente alla concessione in house. Lo ha annunciato il governatore del Friuli Venezia Gulia Debora Serracchiani, pur non entrando nei dettagli dell'operazione che è comunque piuttosto delicata.

«Il Governo ha detto sì e il percorso per l'affidamento in house della concessione autostradale ad Autovie Venete può partire» ha dichiarato Serracchiani, che ricopre anche il ruolo di Commissario per l'Emergenza in A4, dopo la conclusione di una serie di incontri a Roma con il Ministro Graziano Delrio.

Del resto, pochi giorni fa il Ministero delle Infrastruture ha indicato la stessa soluzione per Autobrennero , la cui concessione è scaduta nell'aprile del 2014. Entrambe sono società controllate dagli Enti Locali ed anche il disegno di legge delega sulla Riforma del Codice degli Appalti recentemente approvato in prima lettura dal Senato recepisce tra le norme europee in materia di contratti pubblici la Direttiva 23/2014 che all'articolo 17 permette l'affidamento in house delle concessioni autostradali ad aziende controllate direttamente dalla Pubblica Amministrazione.

In questo modo Autovie dovrebbe superare lo scoglio del 31 marzo 2017, data di scadenza della attuale concessione, uno dei nodi che fino ad oggi hanno complicato il reperimento delle risorse finanziarie (prestiti dalle banche) per la realizzazione della terza corsia.

Parallelamente sembra di capire che il Ministro Delrio consideri Autobrennero e Autovie le uniche due eccezioni alla messa in gara pubblica delle altre concessioni di prossima scadenza (si sta però lavorando per applicare l'art. 5 del decreto "Sblocca Italia" – proroghe e accorpamenti in cambio di nuovi investimenti – per risolvere il problema dei costi aggiuntivi per il completamento della Asti-Cuneo).

Il problema adesso è il percorso da seguire: innanzitutto Autovie Venete dovrebbe acquistare le azioni detenute dai privati. La percentuale è complessivamente inferiore al 7% e molti soci hanno pacchetti di azioni davvero minimi, ma è una operazione che comunque richiede tempo ed ha dei costi. Ma soprattutto bisognerà riportare Autovie che oggi è società controllata da Friulia Holding, la società nella quale la Regione ha concentrato le partecipazioni strategiche per lo sviluppo del territorio, direttamente sotto il controllo della Regione stessa.

Secondo alcune stime che circolano in modo ufficioso in Regione l'intera operazione potrebbe avere un costo di circa 40 milioni.

Per il momento nessuno si vuole sbilanciare indicando percorsi, tempi e costi dell'operazione, che pare a questo punto essere l'unica possibilità per la Regione di mantenere davvero il controllo sulla società autostradale. Alla luce della situazione attuale infatti sembra che la società non sia in grado di partecipare, con qualche possibilità di successo, a una eventuale gara per il riaffidamento della concessione, alla quale parteciperebbero molto probabilmente gruppi privati italiani e stranieri.

In questa fase di incertezza, l'ulteriore finanziamento di 150 milioni concesso da Cassa Depositi e Prestiti alla fine del mese scorso che si aggiunge ai 150 già assicurati e ai 160 di finanziamento pubblico assegnati complessivamente da Legge di Stabilità 2014 e decreto "Sblocca Italia" permette di guardare all'apertura dei prossimi cantieri del tratto Palmanova -Latisana, entro la fine dell'anno, con una certa tranquillità.

Il Piano Finanziario, presentato esattamente un anno fa e non ancora approvato dal Governo che chiede una rimodulazione, al ribasso, dell'aumento tariffario annuale, suddivide gli investimenti ancora da realizzare pari a 1.428 milioni in due tranche, la prima di 849 milioni da completare entro il giugno 2022 e la seconda da 579 milioni per opere da realizzare entro il 2031. Una formulazione che scaglionando nel tempo l'avvio delle opere e conseguentemente il reperimento delle risorse necessarie facilita via libera e il sostegno degli istituti bancari.

Se, in tempi relativamente brevi, l'affidamento in house diventasse un traguardo sicuro e non solo una possibilità, la strada per il completamento della terza corsia e delle opere connesse potrebbe essere finalmente in discesa.