A Roma, l’Osservatorio sull’industria delle costruzioni presentato dal presidente dell’Ance Gabriele Buia riconosce al governo Draghi di aver ascoltato le denunce dei costruttori «su burocrazia e inefficienze che impedivano di trasformare gli stanziamenti in spesa», soprattutto con i decreti Semplificazione 1 (Dl 76/2020) e 2 (Dl 77/2021).
Lo scorso anno il settore delle costruzioni 2021 è cresciuto il 16,4% e si prepara a stabilizzare lo stesso livello di investimenti con +0,5%) anche questo anno. Non tutte le preoccupazioni sono state però cancellate. All’orizzonte dice Buia, si assiepano i nuvoloni neri del caro-energia e del caro-materiali, la difficoltà a trovare manodopera e ora anche la crisi Russia-Ucraina.
Buia dà atto al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini di aver distribuito le risorse del Pnrr «con tempi mai visti prima». Ma anche qui i costruttori guardano con timore alla capacità di spesa della Pubblica Amministrazione: Regioni, Province e Comuni da cui dipende il 40% degli investimenti. «I parametri Pnrr non cambiano se in ballo ci sono grandi o piccoli progetti – è la sottolineatura finale -. In tutti i casi servono quadri economici aggiornati, progettazione conclusa, chiusura lavori entro il 2026: necessario e fondamentale monitorare».