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Anas accelera sull’innovazione: a inizio 2017 la prima gara Bim

Entro la fine del 2019 Anas gestirà tutte le sue procedure tramite Bim. E, nel giro di qualche settimana, al massimo per l’inizio del 2017, lancerà la sua prima gara Bim. L’annuncio è di Domenico Petruzzelli, responsabile ingegneria e sviluppo rete della direzione progettazione di Anas che, nel corso della fiera Ecomondo di Rimini, ha parlato degli scenari di digitalizzazione della grande stazione appaltante. Rivelando come esista già un piano, attivato da diversi mesi che, nel giro di tre anni, porterà a un deciso potenziamento del Building information modeling nelle attività della società guidata da Gianni Armani. Con risparmi consistenti soprattutto nella fase di manutenzione delle infrastrutture.

La questione, come spiega Petruzzelli, si è posta «un anno fa, in fase di gestazione del Codice appalti. In quel periodo abbiamo iniziato a pensare a come affrontare l’introduzione del Bim nel nostro sistema». Considerando un aspetto: «Per noi l’implementazione del Bim è piuttosto complessa, perché non riguarda solo le gare. Noi seguiamo il percorso delle infrastrutture dalla loro nascita fino alla manutenzione, per questo abbiamo una struttura molto complessa sulla quale intervenire».

A questo problema, poi, si aggiunge il fatto che il Bim verticale, dedicato agli edifici, è molto più sviluppato di quello orizzontale, che riguarda invece le infrastrutture. Per risolvere questi problemi in concreto, allora, Anas ha avviato una collaborazione con il Politecnico di Torino e, in particolare, con la squadra della professoressa Anna Osello del dipartimento di ingegneria strutturale, edile e geotecnica. Insieme, questi due soggetti hanno disegnato un percorso di implementazione concreta del Bim negli appalti di Anas.

Il primo risultato di questa collaborazione si vedrà già nelle prossime settimane. Tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2017, infatti, la società avvierà la sua prima gara in Bim. Riguarderà un lavoro di importo medio: la manutenzione delle curve dei Carrai e Acquabona della SS12 dell’Abetone e del Brennero, in Emilia Romagna, per un valore di quadro economico pari a circa 6,9 milioni di euro. Sarà strutturata con una doppia veste: ordinaria e digitale, con un premio per chi presenterà la sua offerta con elaborati in formato Bim. «Sarà un primo banco di prova, che consentirà di testare le risposte del mercato e definire meglio la nostra strategia», dice ancora Petruzzelli.

Nel frattempo si lavorerà sull’organizzazione dei sistemi informatici e sulla formazione del personale. Tenendo presente che «il vero valore aggiunto lo attendiamo dalla fase di manutenzione delle opere». Il motivo è che oggi è molto difficile ricostruire tutto il processo che ha accompagnato la gestione delle infrastrutture. Soprattutto per le opere più vecchie, cioè, è quasi impossibile sapere chi è intervenuto e con quali modalità. Risulta, allora, più difficile intervenire in maniera mirata per prevenire eventuali criticità. Con il Bim, invece, questo problema viene completamente superato, dal momento che la stazione appaltante potrà conoscere in maniera moto dettagliata tutto quello che è avvenuto nella storia di un’infrastruttura. Risparmiando molto su tutta la fase di manutenzione.

Concretamente, il processo di digitalizzazione di Anas ha una prospettiva triennale. E’ partito a metà del 2016 e punta ad arrivare a una piena implementazione del Bim per la fine del 2019. Non è detto che le gare saranno fatte, per quella data, completamente tramite building information modeling. L’idea è che le strutture della società siano completamente digitalizzate e capaci di gestire le opere tramite Bim. Gli appalti, invece, avranno più probabilmente una doppia forma, cartacea e digitale. Per delineare i tempi dello “switch off” definitivo, si aspettano le risposte del mercato.