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Per una mobilità transfrontaliera sostenibile e intermodale

Il progetto CROSSMOBY “pianificazione di servizi di trasporto passeggeri sostenibili e transfrontalieri di Veneto Strade, all’insegna dell’intermodalità”: una sfida verso la mobilità green

Un dispositivo mobile per monitoraggio traffico

L’obiettivo del progetto intermodale CROSSMOBY, finanziato dal programma di cooperazione Interreg Italia-Slovenia, è stato quello di rendere più sostenibile la mobilità nell’area transfrontaliera tra Italia e Slovenia, puntando ad investire in servizi e in modalità di trasporto con minore impatto sull’ambiente, anche attraverso un diverso approccio al tema della pianificazione della mobilità.

Veneto Strade SpA è uno dei partner del progetto coordinato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, che ha visto impegnati altri due partner italiani – l’Università Cà Foscari di Venezia e il GECT Euregio Senza Confini Srl – in stretta collaborazione con alcuni partner sloveni tra i quali l’Urban Planning Institute of the Republic of Slovenia, il Regional Development Centre di Koper, il Soča Valley Development Centre e il Comune di Ilirska Bistrica, il tutto nell’ambito di un’iniziativa intermodale considerata strategica a cui il programma ha garantito un budget complessivo di oltre 4,1 milioni di Euro.

Il logo del progetto CROSSMOBY
1. Il logo del progetto CROSSMOBY

Il progetto ha in particolare affrontato questa sfida testando collegamenti di trasporto pubblico transfrontalieri basati su un forte approccio di cooperazione istituzionale, anche in un’ottica green rivolta alla riduzione delle emissioni.

In tal senso, la partnership ha potuto sperimentare non solo nuovi servizi ferroviari e di mobilità sostenibile per passeggeri tra i due territori, ma anche testare un nuovo approccio di pianificazione derivato dalla metodologia dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS).

Una strategia transfrontaliera basata sulla condivisione delle informazioni

Il risultato degli sforzi compiuti dai partner di progetto si è quindi tradotto nella stesura di un piano d’azione strategico transfrontaliero a supporto della mobilità sostenibile derivato anche dalla stretta cooperazione avviata tra Autorità e Stakeholder dell’area di programma.

Intermodale
2. L’identificazione del posizionamento delle centraline di monitoraggio fisse realizzate da Veneto Strade

A fare da sfondo a tale strategia, lo sviluppo di un sistema informativo geografico a supporto del dialogo transnazionale di lungo termine che si è concretizzato grazie al confronto continuo che ha permesso di coinvolgere gli Stakeholder di rilievo, con l’obiettivo di individuare le priorità da perseguire per pianificare al meglio il sistema di trasporto multimodale di collegamento dell’area transfrontaliera.

Il ruolo di Veneto Strade

Nell’ambito del progetto CROSSMOBY, Veneto Strade SpA ha contribuito alla raccolta di dati e informazioni utili a fornire input per la costruzione dell’overview generale dell’area di riferimento, fornendo peraltro utili spunti per la costruzione del sistema informativo sulla base di quanto quotidianamente operato sul territorio veneto in termini di monitoraggio della rete infrastrutturale.

Più nello specifico, Veneto Strade ha potuto studiare e sviluppare il primo step di una nuova rete di monitoraggio del traffico attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili e fissi di nuova generazione e dall’alto contenuto tecnologico.

Intermodale
3. Una delle postazioni di monitoraggio fisse realizzate

L’obiettivo specifico è stato quello di individuare, in ottica di integrazione della rete di monitoraggio, alcuni siti di primaria importanza lungo la rete infrastrutturale gestita da Veneto Strade su cui testare l’impiego di centraline di monitoraggio ad alto contenuto tecnologico, quale primo passo per l’evoluzione intermodale dell’intera modalità di supporto al coordinamento del traffico sulle infrastrutture di propria competenza.

Lo studio, commissionato a un’expertise esterna a Veneto Strade, ha così potuto individuare in particolare dieci siti prioritari che sono stati convalidati anche attraverso la realizzazione di due diverse campagne di monitoraggio ad hoc con l’impiego di sette dispositivi mobili acquistati nell’ambito del progetto.

Oltre a tale uso preparatorio, i dispositivi rimarranno a disposizione di Veneto Strade per la verifica puntuale di sezioni specifiche della rete in particolari situazioni, anche emergenziali, contribuendo così ad implementare la dotazione tecnologica dell’Ente.

Il treno CROSSMOBY
4. Il treno CROSSMOBY organizzato da Regione FVG a Capodistria

Rispetto al focus del Progetto intermodale CROSSMOBY, infine, è stata di fondamentale importanza l’identificazione dell’area su cui l’intervento di ampliamento della rete di monitoraggio è insistita.

L’attenzione principale del nuovo sistema, infatti, si è concentrata nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie e, più in generale, lungo le aree urbane attraversate dalla principale direttrice ferroviaria di collegamento fra Venezia e Trieste, un territorio in cui il monitoraggio del traffico veicolare rappresenta una fondamentale variabile da tenere in considerazione nella gestione delle criticità legate alla mobilità dell’intera area di riferimento.

Il nuovo sistema di monitoraggio del traffico integra quindi l’attuale modalità di gestione delle informazioni ricevute dall’infrastruttura, ampliando non solo la qualità e quantità di informazioni potenzialmente ottenibili, ma anche e soprattutto le modalità di ricezione ed elaborazione del dato che potrà essere immediatamente messo a disposizione del decisore.

Una postazione di bike sharing
5. Una delle postazioni di bike sharing organizzate

Più in particolare, i nuovi dispositivi di monitoraggio implementano la tecnologia per il rilevamento dei veicoli basato sulla tecnologia laser scanner: quest’ultimo, rispetto ad altre tecnologie, è in grado di rilevare i veicoli con alta precisione e risoluzione misurando accuratamente il profilo dei veicoli, ed è quindi lo strumento ideale per le applicazioni in cui è richiesta una classificazione dei veicoli precisa.

Gli strumenti adottati sono pertanto in grado di distinguere più di 20 classi di veicoli tra cui moto, autoveicoli, furgoni, autocarri, autotreni, autoarticolati, autobus.

L’ottica dello scanner è infatti diversa da altri prodotti in commercio in quanto è costituita da due aree fisicamente distinte per la trasmissione e ricezione del laser, rendendolo particolarmente immune all’opacità prodotta da polvere, acqua e inquinanti, variabili particolarmente rilevanti se si pensa alle aree di pianura per il quale l’intervento è stato concepito.

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6. Uno dei servizi integrativi per ciclisti organizzati con il progetto CROSSMOBY

Il sensore è quindi dotato di una CPU che elabora i segnali ricevuti dallo scanner per fornire informazioni relative al veicolo transitato (conteggio, classificazione del veicolo, altezza, lunghezza e velocità) che comunica tramite linea GPS, mentre la configurazione del sistema è effettuabile attraverso l’utilizzo di pagine web di carattere intuitivo.

A questo primo passo, seguiranno dunque ulteriori fasi di implementazione intermodale che Veneto Strade dovrà intraprendere nel medio periodo al fine di aggiornare l’intero sistema di monitoraggio con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza al proprio territorio.

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