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Mobilità urbana sostenibile: il futuro delle città

La Commissione ha pubblicato un rapporto sui progressi in materia di mobilità urbana

Traffico congestionato

Foto in primo piano: Limitare la congestione del traffico migliora la mobilità urbana (photo credit: Kaique Rocha per Pexels)

Il rapporto valuta i progressi effettuati nell’ambito del pacchetto mobilità urbana efficiente che prevede azioni nei settori della logistica, della sicurezza, dell’accesso e della mobilità intelligente in ambito cittadino.

Il 75% della popolazione europea vive in ambiente urbano e il dato è destinato a salire fino all’84% entro il 2050. Si presentano quindi nuove sfide per la mobilità urbana, in particolare per quanto riguarda i trasporti pubblici e la logistica.

Prima del pacchetto mobilità urbana (datato 2013), l’UE aveva già adottato alcune misure in materia, quali la settimana europea della mobilità, la Direttiva sulla qualità dell’aria, il Libro Bianco sulla mobilità urbana e il piano d’azione sulla mobilità urbana.

Il pacchetto, che si basa sulle esperienze precedenti, ha come obiettivo globale di rinforzare l’aiuto dell’UE alle città che si muovono verso una mobilità urbana intelligente, nel rispetto delle competenze e delle responsabilità di ognuno.

Il concetto di mobilità urbana intelligente e sostenibile è considerato essenziale dalla Commissione, che ha quindi proposto azioni in materia di riduzione di emissioni nocive, inquinamento acustico e dell’aria, sicurezza e accessibilità urbana.

Due obiettivi operativi sono stati individuati dalla Commissione:

  • fornire un quadro legislativo che garantisca un approccio integrato alla mobilità urbana;
  • fornire un quadro procedurale che garantisca un approccio integrato alla mobilità urbana.

Il pacchetto mobilità urbana è stato suddiviso in quattro pilastri:

  • piani per lo sviluppo urbano sostenibile;
  • coordinamento degli interventi pubblico/privato nel settore della mobilità urbana;
  • rafforzamento del supporto UE nello scambio di esperienze e buone prassi e collaborazione fra città;
  • coinvolgimento degli Stati membri.

Focalizzandosi su quattro tematiche principali (logistica, accesso dei mezzi pesanti, trasporti intelligenti e sicurezza), la Commissione ha lanciato una serie d’iniziative, quali la piattaforma europea per la mobilità urbana sostenibile o la creazione di un gruppo di Esperti internazionali per il coordinamento degli interventi, e un supporto finanziario attraverso i vari Fondi strutturali e d’investimento.

Negli ultimi anni, gli sviluppi sociali, ecologici, scientifici e tecnologici hanno avuto un forte impatto sulla visione stessa della mobilità urbana, portando la Commissione europea all’adozione di alcune Direttive, come quella sulla qualità dell’aria, i veicoli puliti o le infrastrutture per i carburanti alternativi, che modificheranno il paesaggio urbano per i prossimi decenni.

Esempio di trasporto alternativo
1. I trasporti alternativi devono essere privilegiati (photo credit: Yorgunum per Pixabay)

Tutte queste iniziative sono poi state riunite nel Green Deal europeo, che rappresenta la base della mobilità urbana per il futuro. Intenzione della Commissione è trasformare l’UE in una società equa e prospera, con un’economia moderna e competitiva, senza emissioni nocive entro il 2050.

Questo significa che i trasporti (in particolare nelle città) devono diventare meno inquinanti e la Commissione sosterrà tutte le misure prese in favore di un trasporto urbano più fluido, che favorisca i trasporti pubblici e la mobilità alternativa e intelligente. Nella comunicazione del 2020 sulla strategia per i trasporti intelligenti e sostenibili, la Commissione identifica 82 iniziative in 10 settori chiave per raggiungere questo obiettivo.

Nel quadro del piano per la mobilità urbana, il principale problema individuato, cioè l’inadeguatezza della mobilità cittadina odierna, non è stato ancora completamente risolto, malgrado le varie iniziative proposte dalla Commissione Europea e dalle Autorità locali.

I dati sulla congestione del traffico, gli incidenti, la qualità dell’aria e il rumore confermano che il principale intoppo è una mancanza di alternative valide, innovative ed efficienti per il trasporto urbano.

Obiettivo prioritario del piano è rinforzare il supporto alle città europee per fronteggiare questi problemi e favorire un approccio integrato alla mobilità urbana sostenibile in tutta l’UE, grazie ad iniziative come Civitas (per le zone urbane) e Smarta (per le zone rurali).

In entrambi i campi, la priorità è di offrire un servizio di trasporti pubblici sicuro, affidabile ed accessibile per fornire un’alternativa valida alla vettura personale. L’altro punto sul quale focalizzarsi è la mobilità attiva e alternativa, come ad esempio l’uso della bicicletta e dei veicoli condivisi.

Lo studio identifica anche altri fattori sui quali lavorare per migliorare la mobilità urbana: le infrastrutture (piste ciclabili, corsie preferenziali), multimodalità dei trasporti urbani e servizi on demand, digitalizzazione dei sistemi di trasporto.

Le ricerche effettuate tra il 2013 e il 2018 mostrano come esista un legame abbastanza stretto fra le misure previste dal piano per la mobilità urbana (dove applicate) e un miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane (miglioramento della qualità dell’aria, diminuzione delle emissioni nocive, riduzione dell’uso di veicoli privati e degli incidenti, aumento dell’uso dei mezzi di trasporto pubblico o alternativi all’automobile).

In quasi tutti i casi, la possibilità di accedere ai finanziamenti UE ha permesso alle Autorità locali lo sviluppo di misure che altrimenti non avrebbero potuto mettere in atto per mancanza di fondi.

Inoltre, quasi tutti gli Stati membri hanno integrato i suggerimenti della Commissione nei loro piani di sviluppo della mobilità, siano essi nazionali o regionali. Esistono però ancora delle differenze fra quei Paesi che hanno un piano nazionale (e nei quali le misure sono applicate più o meno uniformemente su tutto il territorio nazionale) e quelli che hanno delegato alle Regioni la competenza sui trasporti (con il rischio che ogni regione si focalizzi solo su alcune priorità).

Da sottolineare come tutte le misure proposte dalla Commissione Europea siano coerenti con le altre politiche comunitarie in ambito ambientale, sociale e di sicurezza e perfettamente integrate con altre iniziative – tipo Horizon 2020, Life, Connecting Europe Facility – e possano essere finanziate attraverso i vari fondi strutturali europei, i programmi europei e la BEI, portando tutte un valore aggiunto all’obiettivo di uno sviluppo comune e sostenibile dell’intera UE.

Trasporto pubblico
2. I trasporti pubblici devono essere più accessibili a tutti i cittadini (photo credit: Mart Production per Pexels)

Lo studio giunge quindi ad alcune conclusioni importanti:

  • le azioni nel campo di una mobilità urbana sostenibile sono indispensabili ed urgenti per raggiungere gli obiettivi climatici che l’Europa si è posta. Tutti gli studi previsionali indicano che il volume di traffico è destinato ad aumentare nei prossimi anni; di conseguenza, malgrado le novità tecnologiche, il livello di emissioni nocive è rimasto pressoché invariato fra il 2010 ed il 2020, rendendo quindi difficilissimo il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione in materia di riduzioni di emissioni per il 2030 e il 2050;
  • il piano per la mobilità urbana sostenibile ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi previsti ma deve essere attualizzato. La situazione nelle città europee è globalmente migliorata ma i problemi restano. Anche alla luce dei nuovi obiettivi climatici del Green Deal europeo, le azioni devono essere aggiornate per rispondere meglio ai nuovi bisogni della cittadinanza in materia di trasporto urbano. Particolare importanza dovrebbe essere data a quelle azioni che contribuiscano a diminuire l’uso dei veicoli privati e alla sicurezza dei trasporti alternativi (ad esempio legiferando sull’utilizzo dei monopattini elettrici);
  • rimangono notevoli differenze fra Stati membri nella messa in opera di azioni nel settore della mobilità urbana e il supporto della Commissione è indispensabile per una coesione in materia. L’Europa dovrà adoperarsi per mettere in opera dei criteri comuni in materia di sicurezza urbana, d’accesso ai trasporti pubblici, di utilizzo della mobilità alternativa, favorendo lo scambio di buone prassi e la cooperazione. Azioni quali Civitas o la Settimana europea della mobilità devono essere più pubblicizzate e i cittadini meglio informati tramite campagne informative ad hoc;
  • gli Stati membri devono essere maggiormente coinvolti: la Commissione dovrebbe prendere in considerazione l’idea di far diventare obbligatorie alcune misure in materia di mobilità urbana sostenibile e non dare semplici suggerimenti come avviene attualmente;
  • il coordinamento pubblico-privato deve essere migliorato e i fondi europei erogati in maniera più mirata. Ll’accesso ai fondi deve essere semplificato, sia per le Autorità pubbliche che per le aziende private, e i fondi dovrebbero essere erogati per programmi specifici e non generali;
  • la raccolta di dati in materia di mobilità urbana è insufficiente.

Le Autorità locali devono impegnarsi di più per costruire una vera banca dati europea sulla mobilità urbana.

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