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La sicurezza “passiva” dei bordi stradali

Problematiche delle barriere a nastri e paletti: tre possibili soluzioni innovative per superarle

La sicurezza “passiva” dei bordi stradali

Le barriere che non usano il terreno come struttura reagente

Il suo uso, come si è detto, è più che altro legato a un’abitudine consolidata, unita alla ricordata tendenza conservatrice che contraddistingue le costruzioni stradali; tra l’altro anche la Normativa sulla Geometria delle Strade (DM 05/11/2005) avalla questo uso perché si limita a richiedere una maggior larghezza del ciglio per permettere il funzionamento della barriera. In effetti la Normativa menzionata è aperta a tutte le soluzioni, ma le condizioni di funzionamento sono quelle dettate dalle resistenze di barriere e terreno, per cui se si usa un terreno ridotto, come avviene nelle strade esistenti, si deve avere una barriera più robusta di quella testata in piano. Se la barriera quella del crash test allora lo spazio a al suo tergo va aumentato. Infine, se i paletti non ci sono e quindi il terreno non è coinvolto, come avviene nei casi precedenti, allora basta lo spazio, ridotto, rilevato nel crash.

Cambiamenti specializzati e verificati del terreno di supporto

Il supporto costituito da gabbionate modulari

Si tratta di sostituire il bordo strada con elementi affiancati longitudinalmente e opportunamente dimensionati, costituiti da gabbioni in maglia di rete d’acciaio zincato riempiti con ciottoli di grossa pezzatura che li rendano stabili; i gabbioni sono dotati, in corrispondenza dei paletti, di scatole a sezione parallelepipeda da ancorare con filo di ferro alla maglia dei gabbioni e riempite di sabbia grossa. In esse vanno inseriti, con i normali sistemi di montaggio, i paletti della barriera da stabilizzare. I paletti potranno anche proseguire al di sotto del gabbione.

La funzione del gabbione modificato nel modo indicato, la cui struttura è omogenea e non è alterata dalle condizioni di umidità e temperatura ed è sempre uguale a sé stessa, è quella di fornire ai paletti e quindi alla barriera, la calcolabile resistenza necessaria per riprodurre in situ il comportamento avuto nel campo prove; La resistenza fornita dalla parte riempita con ciottoli, indurrà la deformazione del paletto nella zona in cui fuoriesce dal gabbione stesso, con conseguente mantenimento degli spostamenti ottenuti nella prova al vero; il tutto è verificabile con le prove dinamiche sul paletto in situ.