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Disquisendo su contravvenzioni e incidentalità

Aumentano le multe, calano i pagamenti e su come diminuire efficacemente le cause di incidenti c’è ancora molto da fare

Disquisendo su contravvenzioni e incidentalità

Prevenire è meglio che curare

La distrazione è quindi la causa primaria di incidenti ed è difficilmente sanzionabile: si dovrebbe quindi pensare a come evitarla. Sono certamente encomiabili le Campagne di sensibilizzazione, incentrate soprattutto sull’uso improprio del cellulare, e la tecnologia (si pensi in special modo ai dispositivi di frenata assistita) nel tempo potrebbe contribuire a limitare i danni e le conseguenze.

Da sottolineare anche lo sforzo delle Forze dell’Ordine in tal senso: per l’uso improprio di telefoni cellulari o auricolari, riporta l’ISTAT, l’aumento delle contravvenzioni elevate dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri (dati 2016 su 2015) è stato consistente, rispettivamente +26,8% e +4,4%, mentre risulta stabile il dato delle Polizie Locali; mediamente l’aumento è del 6,8%.

Sarebbe però limitativo e irresponsabile ricondurre le cause di distrazione, o più in generale l’errore umano, al solo uso del cellulare. Come ha sottolineato ASSOSEGNALETICA in un recente Convegno (si veda “S&A” n° 130 Luglio/Agosto), “una segnaletica stradale inadeguata è causa diretta di numerosi sinistri, perché è l’unico elemento dell’infrastruttura che dialoga in modo attivo con l’utenza informandola di pericoli e prescrizioni”.

Ne consegue l’importanza di una corretta manutenzione, certo, ma ancor più di una adeguata progettazione – da affidarsi a personale altamente qualificato, come sottolinea ASSOSEGNALETICA – non solo dei segnali, ma anche del più generale Piano di Segnalamento, Norma espressamente prevista dall’ordinamento (art. 77 Reg.) ma troppo spesso ancora sconosciuta. Su ciò, tutti concordi, almeno sulla carta. 

Idraulico o tappezziere?

Alla prova dei fatti, però, tale concordanza di opinioni presenta alcune falle. Gli Enti Proprietari di Strade (EPdS), e più in generale le P.A., hanno creato degli Albi Fornitori da cui “attingere” – secondo le Norme -, per lavori e servizi. Elenchi spesso molto dettagliati, spazianti da idraulici, derattizzatori e tappezzieri alle forniture di sedute operative e direzionali, cancelleria e tendaggi, che hanno però un unico punto in comune: la figura del Progettista di segnaletica, semplicemente, non esiste.

Nella migliore delle ipotesi, essa è inclusa in un più generico “Progettista stradale”: d’accordo, viva la multidisciplinarietà… Ma chi tra voi Lettori consulterebbe un Ingegnere Nucleare per realizzare una barriera paramassi? O un esperto di gallerie per costruire un viadotto? O, più semplicemente, un tappezziere per un rubinetto che perde?

Gli Albi Fornitori sono tutto sommato una novità: si può solo sperare che a regime le cose migliorino. Anche perché non bisogna dimenticare che il reato di omicidio stradale (art. 589 bis C.P.) e le successive circolari hanno sottolineato che “il reato ricorre anche se il responsabile non è un conducente di veicolo” ma chi avrebbe dovuto garantire la “tutela della sicurezza”, con riferimento all’art. 14 del CdS (e in particolare al c.1c: apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta), richiamando gli EPdS alle proprie responsabilità.