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Il futuro del 5G passa dall’Italia

Qualcomm per le auto connesse: tecnologie per la connettività

Il futuro del 5G passa dall’Italia

In sempre più Paesi del mondo, la diffusione del nuovo standard di comunicazione 5G sta aprendo nuovi scenari per moltissimi mercati, da quello degli smartphone – con i primi dispositivi capaci di supportare la nuova connessione – a quello dell’industria, che grazie al supporto delle connessioni intelligenti di prossima generazione sarà in grado di ottimizzare i processi produttivi.

Tra i settori interessati da questa tecnologia dirompente compare anche quello delle autovetture e delle infrastrutture stradali che, grazie ai numerosi vantaggi della connettività 5G, potrà trasformare la viabilità e assicurare nuove esperienze d’uso con conseguenti miglioramenti e vantaggi per Aziende e consumatori.

La tecnologia attuale e l’impegno di Qualcomm

L’interesse del mercato su questi temi è piuttosto rilevante tanto che, anche la Commissione Europea, ha recentemente aperto un dibattito sul possibile ruolo delle auto connesse nell’evoluzione futura del settore automotive.

In questo contesto Qualcomm, che da sempre si posiziona come leader nelle tecnologie connesse, crede fermamente nell’applicazione del 5G al mondo automotive – in quanto in grado di offrire ampi margini di sviluppo – e punta a fornire ai Produttori di automobili soluzioni facilmente integrabili all’interno dei veicoli e in grado di connettersi alle più innovative tecnologie wireless.

Da anni l’Azienda è al centro dei processi di innovazione che riguardano l’industria automobilistica – si pensi solo alle soluzioni telematiche o di infotainment che Qualcomm ha già brillantemente sviluppato e distribuito al mondo automotive – come dimostra anche il coinvolgimento in prima linea in qualità di membro fondatore della 5GAA (5G Automotive Association), un’Associazione che riunisce OEM, Fornitori di automobili, Produttori di chip, Società di telecomunicazioni e operatori stradali con l’obiettivo di lavorare insieme per sviluppare soluzioni end-to-end per la mobilità futura e per nuovi servizi di trasporto.

A questo si aggiunge la collaborazione avviata con numerosi partner in Europa per agevolare lo sviluppo di un automotive framework attraverso la condivisione della vasta conoscenza e know-how dell’Azienda nel campo dell’innovazione tecnologica.

Qualcomm
1.

Uno degli esempi più recenti in campo dell’applicazione tecnologica in ambito automotive è aver intuito l’enorme potenziale dell’integrazione della comunicazione C-V2X (veicolo verso qualsiasi cosa) all’interno del 5G per poter notevolmente migliorare la sicurezza di guidatori, passeggeri e pedoni, per ridurre il consumo di carburante, per rendere i trasporti più efficienti e per sbloccare il potenziale della guida autonoma.

Attraverso l’applicazione dello standard di comunicazione C-V2X sarà, infatti, possibile dotare i veicoli della capacità di “parlare” e comunicare con tutto ciò che è connesso intorno.

Oltre a ricevere e condividere informazioni con conducente e passeggeri, la vettura diventa un centro di sensori che permette di comunicare con altre auto (V2V), con i pedoni (V2P), con le infrastrutture (V2I) e con il cloud attraverso la rete mobile (V2N).

Non si può poi prescindere dal fattore sicurezza, da sempre di primaria attenzione per Qualcomm: l’applicazione della tecnologia C-V2X è in grado di assicurare una visione a 360° anche senza Line-Of-Sight (portata visiva), che permette al veicolo di prevedere e anticipare situazioni di pericolo.

Tutto questo è già realtà e in questo modo Qualcomm sta rendendo sempre più reale e concreta l’auto di domani. I deployment iniziali, che partiranno nel 2020, saranno basati sulla release 14 dello standard ma l’intero comparto sta già pensando al futuro lavorando alla versione successiva – release 16 – che consentirà a veicoli e passeggeri di condividere significativamente più informazioni, aumentando così la sicurezza stradale, oltre a essere il primo standard 5G a includere il collegamento laterale.

Da sempre Qualcomm si impegna a mettere in campo le migliori tecnologie disponibili in termini di connettività in modo da poter agire come utile punto di partenza per produttori di veicoli, istituzioni e provider di infrastrutture per ampliare i servizi offerti agli utenti finali, nonché preservare la loro sicurezza, punto largamente dibattuto in questo settore e centrale per gli addetti ai lavori.

In questa fase è estremamente importante trovare uno standard comune su cui lavorare e che possa uniformare l’offerta di connessioni intelligenti, affinché i veicoli di produttori diversi siano in grado di beneficiare di questi nuovi casi d’uso. C-V2X ne è l’esempio tanto che si sta già lavorando alla prossima release di concerto con tutta la industry. 

La situazione italiana

In un Paese come l’Italia, in cui l’industria automobilistica rappresenta una tradizione storica e si auspica possa tornare a giocare un ruolo importante nel futuro dell’economia nazionale e internazionale, arriva un importante segnale di propensione verso l’innovazione che trova esplicitazione nella partnership tra la 5GAA – di cui Qualcomm è uno degli attori principali – e la città di Torino.

Grazie alla firma di un memorandum avvenuta a Maggio 2019 in occasione dell’Automated Driving Workshop tenutosi a Berlino, la città di Torino è diventata la prima autorità pubblica al mondo con cui l’associazione collaborerà. Strategica per la propria storia, saldamente collegata a quella della nascita dell’industria automobilistica italiana, il Capoluogo della Regione Piemonte lavorerà insieme alla 5GAA per rafforzare la collaborazione tra l’industria e il settore pubblico, per facilitarne il dialogo e guidare l’innovazione nel campo della mobilità e del trasporto.

Guida autonoma
2.

Questa intesa potrebbe diventare un esempio positivo di collaborazione e fare da apripista a ulteriori partnership con autorità pubbliche a favore di attività e test tecnici della tecnologia 5G C-V2X, per accelerare il time-to-market e prevederne gli utilizzi in Europa e in altre parti del mondo.

Il sostegno di un partner istituzionale è un segnale forte di indiscussa riconoscibilità della leadership tecnologica di Qualcomm e non potrà che aiutare lo sviluppo del mercato in direzione di un adeguamento dello stesso verso la comunicazione C-V2X, che rappresenta un’importante tecnologia per migliorare la sicurezza stradale, l’efficienza del traffico e il futuro della guida autonoma.

Proprio a Torino, infine, si è tenuto l’ultimo meeting europeo della 5GAA, evento che ha conferito all’Italia un ruolo di guida per l’innovazione in questo settore, oltre alla possibilità di diventare un importante hub di sperimentazione.

Un’altra importante attività che vedrà coinvolta l’Italia come centro nevralgico dello sviluppo in tema C-V2X è il progetto 5G CARMEN (5G for Connected and Automated Road Mobility in the European UnioN), un programma co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Horizon 2020 e di cui Qualcomm è partner ufficiale.

Questo progetto affronta le sfide della mobilità cooperativa, connessa e automatizzata sfruttando il concetto di “corridoi della mobilità”. Il progetto 5G CARMEN vedrà importanti industrie europee, poli universitari e PMI innovative impegnate a condurre studi approfonditi su un corridoio di passaggio nevralgico – sia per volumi di traffico passeggeri che di merci – che collega Bologna a Monaco: 600 km di collegamento tra tre regioni europee: Baviera, Tirolo e Trentino Alto Adige.

I progetti pilota che si iscrivono all’interno di 5G CARMEN fanno riferimento, in particolare, allo sviluppo di trial congiunti per l’uso del 5G relativo a quattro macroaree: manovre cooperative, awareness situazionale, video streaming e controllo delle emissioni in aree sensibili. Gli obiettivi sono quelli di massimizzare l’impatto commerciale, sociale e ambientale del progetto.

Il programma costruirà un corridoio abilitato per il 5G per eseguire sperimentazioni transfrontaliere e implementerà un mix di micro e macro-celle 5G per la connettività C-V2X.

Questi sono solo un paio di esempi di quelle che saranno le nuove frontiere dei veicoli connessi, con importanti ripercussioni non solo sull’utente finale quanto anche per il mondo B2B e infrastrutturale.

È un progetto complesso che si compone di vari attori ma, come emerso nei casi citati solo da un approccio sinergico si possono ottenere grandi risultati.

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