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Logistica e ruolo dell’Italia: si parte da Novara

Il Convegno “Il Corridoio Rotterdam-Genova e la cerniera di Novara “per il territorio””, organizzato lo scorso 18 Maggio nel Capoluogo piemontese dall’associazione italiana linea ferroviaria di Alta Capacità Gottardo (ACG), ha delineato le misure da adottare affinché le merci che arrivano in Europa possano essere smistate nei porti e retroporti nel Sud Europa con rotte più brevi, anziché transitare da quelli sul mare del Nord

Logistica e ruolo dell’Italia: si parte da Novara

Un mistero – ha proseguito Zucchetti – che non agevola la scelta poiché informazioni discordanti o imprecise non aiutano i decisori pubblici. Se i dati non collimano ogni investimento è a rischio. Da qui discende una maggiore difficoltà per gli operatori che già devono fronteggiare il problema dei container che viaggiano vuoti (il 25% del totale e ben il 50% lungo le autostrade del Nord-Est).

Mancano dati sui quantitativi trasportati e sui settori merceologici che pochi operatori si contendono. La Taranto Container Terminal (TCT) partecipata da Evergreen e Hutchinson era attiva nel transhipment, ma a Taranto non si comprese come la crisi del solo settore siderurgico avrebbe comportato il tracollo complessivo. E a Novara si deve evitare qualcosa di analogo. Lo scenario è importante ma la geopolitica gioca un ruolo che travalica quello degli operatori nel settore e ogni scelta è complessa.

Di certo altri hanno sfruttato meglio e prima gli investimenti europei… Zucchetti ha inoltre evidenziato quanto già indicato da molti: “La cessione dei porti è cessione di sovranità” e se i cinesi hanno quote superiori al 50% in molti porti europei, nessuna Azienda europea ha quote nei porti cinesi. Si tratta di grandi oligopoli che devono essere attentamente valutati e – forse – contrastati: ma è, appunto, questione di geopolitica.

Si tratta poi – a livello locale – di valutare esattamente quale sia il volume di merci che si vuole attrarre nei porti di Savona-Vado, Genova e La Spezia. Zucchetti ha rimarcato come la Comunità europea sia pronta a chiedere sanzioni per presunti aiuti di Stato che l’Italia avrebbe dato per alcuni interventi nei porti ma a Bruxelles non dicono nulla sugli investimenti cinesi nel porto del Pireo – e mentre Zucchetti tratta questo tema, la mente corre alla questione del porto di Savona-Vado (vedi nota 1>).

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1> Per Vado Ligure sono stati stanziati 350 milioni di Euro per interventi a livello infrastrutturale, viabilistico, mitigazione di impatto ambientale, waterfront, messa in sicurezza dei rii e dell’erosione costiera. È quanto prevede l’Accordo di programma tra Regione Liguria, Autorità di sistema portuale Mar Ligure Occidentale, Provincia di Savona, Comune di Vado Ligure e Autostrada dei Fiori per la realizzazione della piattaforma multifunzionale Maersk. Tra gli impegni sottoscritti nell’Accordo, la realizzazione del casello di Bossarino (nell’immediato entroterra di Vado, sulla A10) e l’adeguamento per la messa in sicurezza della strada a scorrimento veloce Vado-Quiliano-Savona con un investimento di circa 40 milioni da parte di Autostrada dei Fiori e 74 milioni di investimenti dell’Autorità di sistema portuale per interventi viabilistici (collegamento in sovrappasso della piattaforma con aree retroportuali e nuova viabilità, acquisizione immobili Gheia), mitigazione ambientale (condotte ricircolo acque, spostamento oleodotti dall’alveo del torrente Segno, messa in sicurezza del torrente stesso e del rio sant’Elena). Il terminal container sarà realizzato da APM Terminals, la cui sede centrale si trova all’Aia ed è stata fondata nel 2001 come divisione separata e indipendente del Gruppo danese AP Moller-Maersk. Maersk che, si ricorda, ha firmato un’intesa con gli operatori cinesi: con questa operazione il colosso Cosco shipping ports e Qingdao Port International Development hanno acquisito rispettivamente il 40% e il 9,9% del nuovo terminal container di Vado Ligure, ancora in costruzione, che dovrebbe diventare operativo entro la fine del 2018. APM Terminals resta l’Azionista di maggioranza, con il 50,1%. Gli accordi includono anche il Terminal reefer di Vado Ligure che avrà la stessa composizione azionaria.

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