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L’auto del futuro sarà connessa

La Commissione Europea ha adottato una strategia che permetterà ai veicoli di comunicare fra loro e con le infrastrutture stradali entro il 2019

L’auto del futuro sarà connessa

Stabilire un quadro giuridico adeguato

Un quadro giuridico chiaro è indispensabile per garantire agli investitori pubblici e privati la sicurezza giuridica e per fare in modo che l’applicazione delle regole tecniche necessarie (servizi, tecnologie di comunicazione, Norme, frequenze, sicurezza, protezione dei dati, ecc.) sia generalizzata in tutta Europa, per garantire l’interoperabilità e la continuità del servizio offerto. La strategia della Commissione prevede dunque l’instaurazione di un quadro giuridico adeguato, pensato in collaborazione con gli attore del settore, facendo tesoro delle esperienze già maturate in materia di spiegamento delle ITS-C.

Sostenere una cooperazione internazionale

Il mercato delle ITS-C si sviluppa a livello mondiale e una cooperazione internazionale è quindi indispensabile. L’UE ha già in corso dei progetti di cooperazione con alcuni Paesi (Australia, Giappone, Stati Uniti, Singapore) e prevede di proseguire e ampliare la cooperazione con altri partner internazionali, creando delle iniziative che permettano un apprendimento reciproco, come, ad esempio, il gemellaggio di progetti di ricerca e innovazione nel settore. Per sviluppare la sua strategia, la Commissione ha lavorato in collaborazione con tutte le parti interessate, basandosi sui lavori della Piattaforma ITS-C, creata nel 2014 per concepire una visione comune delle tecnologie intelligenti nel settore dei trasporti.

La strategia, conformemente alla dichiarazione di Amsterdam, intende facilitare la convergenza degli investimenti e di un quadro legislativo per permetter il dispiegamento delle ITS-C nel 2019. Questo implicherà una coordinazione continua, nel quadro di un approccio di tipo apprendimento attraverso la pratica, grazie alla piattaforma C-ROADS, che raggruppa le attività di dispiegamento sul terreno in condizioni reali delle tecnologie esistenti. Grazie al Meccanismo per l’Interconnessione in Europa (MIE), alcuni progetti sono già stati finanziati in Finlandia, Grecia, Germania, Austria, Regno Unito, Danimarca, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Slovenia, Svezia e Repubblica Ceca. Entro il 2018, inoltre, dovrà essere adottato un quadro giuridico appropriato e trovare la disponibilità dei finanziamenti comunitari destinati ai progetti di veicoli connessi, cooperativi e automatizzati.