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Il Corridoio Reno-Alpi per il Nord-Ovest d’Italia: scenari e prospettive

Al 2020 la Confederazione Elvetica avrà concluso un ciclo di investimenti nel settore ferroviario di enorme rilevanza su scala europea impegnando risorse per oltre 17,6 miliardi interamente finanziati attraverso un chiaro programma di specifica allocazione di tributi fiscali condiviso dalla popolazione svizzera con un referendum

Il Corridoio Reno-Alpi per il Nord-Ovest d’Italia: scenari e prospettive

È da evidenziare come questo valore corrisponda ai benefici economici potenzialmente in grado di ricadere su un ampio spettro di categorie di soggetti economici, stante il livello di competizione fra gli operatori del settore dei trasporti, e a vantaggio dell’intera collettività europea. Quest’analisi ha avuto come unico obiettivo quello della ricostruzione dei potenziali benefici per gli operatori economici europei derivanti dal recupero della competitività dei porti liguri rispetto a flussi eastbound e westbound fra Europa ed Asia, resa possibile dal nuovo quadro infrastrutturale nel Nord-Ovest d’Italia. Non considera, quindi, la componente derivante dalla riduzione dei costi derivante dall’efficientamento del sistema dei trasporti intra-UE che costituisce la parte di gran lunga preponderante dei flussi all’interno della parte meridionale del Corridoio Reno-Alpi. Se si adotta un’ottica differente rispetto alla stima precedente, passando da una visione europea ad una solo italiana, circoscrivendo la stima della comprensione dei potenziali effetti per il sistema fiscale italiano e per gli operatori coinvolti nell’organizzazione dei servizi di trasporto, si ottengono valori ben più alti. Sulla base di uno studio svolto da Fedespedi – Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, presentato nel Gennaio 2015, in cui vengono evidenziati gli effetti sull’economia del Paese derivanti dall’importazione nei porti del Nord Europa, anziché attraverso la portualità italiana di un container da 20’ piedi con valore economico di 30.000 Euro e con origine e destinazione il Nord Italia, emerge un mancato introito per il sistema Paese di 7.100 Euro (7.098 per esattezza) per ciascun TEU. Tenendo conto delle stime indicate in precedenza in cui viene indicato in 150.000 TEU in import e il medesimo valore per l’export il numero di container recuperabili dalla portualità ligure con O/D il Nord Italia, che attualmente non utilizzano il sistema portuale del Nord Italia, il risultato per il sistema Paese del recupero di questi traffici è pari a circa 1,2 miliardi di Euro. È da rimarcare come ben il 55% di questo valore sia potenzialmente destinabile all’erario italiano. Ciascuno dei due valori economici sopraindicati può essere considerato come esemplificazione di una delle voci del costo annuo del ritardo nell’ammodernamento del quadro infrastrutturale nel Nord-Ovest d’Italia.

Le analisi e le valutazioni al centro di questo rapporto evidenziano come la sommatoria di diversi fattori, fra cui l’assenza di una visione strategica a supporto di una politica pubblica di lungo periodo, la frammentazione dei processi decisionali e l’incertezza dei finanziamenti, porteranno ad un posticipo di questi potenziali sviluppi dei benefici economici per la collettività italiana ed europea derivanti dal completamento a Sud del Corridoio Reno-Alpi. La ricostruzione sistemica del quadro di interventi in ambito portuale, retroportuale lungo le linee ferroviarie effettuata nel presente studio ha messo chiaramente in evidenza una serie di ritardi rispetto ai principali progetti in corso in grado di offrire le opportunità per generare nuovo traffico sulla tratta meridionale del Corridoio Reno-Alpi. In particolare, lo sviluppo della portualità ligure e il completamento dei tunnel svizzeri, previsti entro il 2016 (tunnel del Gottardo) e il 2020 (tunnel del Ceneri), non sono accompagnati in modo adeguato dallo sviluppo delle reti ferroviarie di accesso e pertanto l’ipotesi di poter ribaltare le condizioni di competitività della portualità del Mediterraneo rispetto a quella del Nord Europa saranno disattese per un periodo transitorio, che dipende principalmente dalla disponibilità del Terzo Valico.