Nella scorsa E-Mob (Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica 2017) Raffaele Tiscar, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente, ha esordito dichiarando che non si dovrebbe più utilizzare il termine “sostenibile”, poiché lo scenario climatico è tale per cui ogni intervento dovrebbe essere compiuto nel totale rispetto dell’ambiente. In tal senso, i vertici del Comune di Milano – pensando al PUMS – hanno incassato silenziosamente il rimprovero ministeriale. Quanto costa alle Aziende e alla popolazione insediata in Lombardia la ridotta lungimiranza di chi dovrebbe orientare al meglio la pianificazione e le risorse?
Chi ha determinato un ritardo di oltre 15 anni nell’attuazione dei programmi tracciati sulla base di attenti studi, comparazione dati e valutazioni scenariali a livello prima europeo e poi mondiale? Si potrebbe iniziare così una precisa disamina, ma è preferibile porre l’attenzione su quanto di positivo è stato fatto. Taluni, infatti, dichiarano che l’area metropolitana milanese sia un esempio da seguire.
Ma sarà poi vero? A livello comunale i dati di traffico non sono più riportati da circa un anno. Certamente i lavori per la costruzione della linea metropolitana San Cristoforo-Linate hanno determinato un crollo negli accessi all’area C, ma qualsiasi trend diverso dalle rosee previsioni non autorizza l’occultamento del dato. Parimenti, Regione Lombardia non brilla per lungimiranza né per competenza. Straziante udire in un pubblico consesso: “I milioni di Euro che molte Società hanno investito per le infrastrutture di ricarica elettrica non potranno essere rimborsati poiché erano collegati ad una decisione del CIPE… che non è stata discussa” (Atti dell’intervento di Silvana Di Matteo “Applicazione a livello locale dei Bandi di finanziamento nazionali e regionali” – E-Mob, 19 Maggio 2017, a commento della Deliberazione 19 Dicembre 2016, n° 15/2016/G della Corte dei Conti su “Il piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”).